L’inverno di Frankie Machine – applausi
Lascia un commentomarzo 15, 2011 di carlovanni
Ecco uno di quei libri che quando arrivi all’ultima pagina sfogli pure la copertina, nella speranza che salti fuori un qualche capitolo che non avevi notato; un po’ come quando strizzi la bottiglia dell’olio – in vetro – sino all’ultima goccia.
Io ho desiderato di leggerlo fin dal primo momento in cui ho visto la copertina. Molto azzeccata. E il titolo, perfetto. In più, come ho già detto altrove, gli Einaudi Stile Libero di norma non tradiscono.
Una bella storia di mafia, di quelle che trasudano cattiveria – un po’ come “Quei bravi ragazzi”, tanto per intenderci, e l’accostamento non è così azzardato; ritmo brillante, credibile, precisione nelle descrizione delle scene e azione serrata e realistica.
Reggono i dialoghi, persino, e il protagonista è di quelli che non si scordano.
Molto in breve: qualcuno ha bisogno di un ultimo favore, e chiede al vecchio Frankie Machianno, ora sessantenne pacifico e gran lavoratore, di intercedere in una trattativa. Ma l’affare si rivela un problema molto grosso, e il vecchio si trova a dover sgambettare per salvarsi la pelle. Ma i suoi nemici hanno fatto male i loro conti.
E non dico altro, sarei crudele.
Un vero peccato, che non esistano seguiti. Io continuo a sperare che ne traggano un film cosa che potrebbe benissimo essere, dal momento che De Niro ha comprato i diritti del libro a tale scopo. Ma col cinema, purtroppo, non si può mai sapere; e non è neanche detto che De Niro, oggi come oggi, riuscirebbe poi a essere all’altezza della storia qui raccontata.