A voi i social non fanno bene.

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agosto 31, 2016 di carlovanni

Lo so, lo so. Questa cosa che se uno si sente solo non è nemmeno costretto a comprare un cane e può iscriversi ai Social, è fantastica. Giuro. Io ci ho passato serate e nottate e non ho problemi nel dire che anche frequentando diverse persone immaginarie sono migliori di tante che conosco nella vita fisica.

Tuttavia.

Come accade sempre, non tutti gli strumenti sono per tutti. Non è che la parità si misura sulla necessità di usare tutti lo stesso tipo di spazzolino, comprare tutti lo stesso libro, mangiare tutti la pizza. Certe cose sono pericolose per determinate categorie. Non hanno i mezzi.

Ad esempio, se sei intollerante o allergico al glutine non puoi farti la spaghettata. Allo stesso modo, ci sono categorie di persone che i Social gli fanno male.

Per spirito di servizio, vado a elencarle.

I paranoici. I bugiardi compulsivi. I fanatici.

Gli schizofrenici. I depressi cronici.

I narcisisti. I complessati, specie se si tratta di complesso d’inferiorità.

I megalomani. I mitomani.

I fanatici delle teorie del complotto. I creduloni. Gli scettici a oltranza.

Gli analfabeti. Quelli che hanno un QI inferiore a 50.

Le persone prive di senso dell’umorismo. Le persone prive di senso della misura.

Quelli che non distinguono l’affermazione piana assertiva dall’ironia, l’ironia dal sarcasmo, il sarcasmo dalla cattiveria, la cattiveria dal vicino del terzo piano, quello che è stato sfollato a Cagli.

I tifosi. I rompicoglioni. I superbi. Gli ipocriti di mestiere. I saccenti. Gli iracondi. I pusillanimi. I rompicoglioni. Lo so che l’ho già scritto, ma repetita juvant. I rompicoglioni prezzolati. Gli interventisti ad ogni costo.

Gli sborroni, i montati, quelli che fanno marketing di se stessi e dei propri prodotti senza chiedere permesso e senza tirare il fiato, quelli che hanno sempre ragione, quelli che visto che nella vita in realtà sanno di non valere un cazzo sui social si atteggiano a giudici e giuria degli altri spalleggiati da un codazzo di coglioni che sperano di ottenere un sorrisino come pagamento.

Quelli che ti vogliono a tutti i costi infilare nel cervello la loro, di opinione, facendo finta che quella che tu ti sei già formato non abbia una sua ragione d’essere e senza apportare nuovi dati che magari potrebbero indurti a cambiarla. Quelli che ci vanno solo per rimorchiare. Quelli che ci vanno solo per spiare.

I piagnoni, i politicanti, i propagandisti de sto cazzo, i béceri, quelli che godono a umiliare il prossimo, quelli che vivono di mobbing e di bullismo ai deboli, i leccaculo a oltranza, i tragedisti, i positivistisissimi. Quelli privi di buon gusto e di carità umana e di senso della vergogna, quelli che non si accorgono di parlare da soli, quelli che se tu non la pensi come loro allora non la pensano come te, quelli che non capiscono che non è normale andare d’accordo con una opinione con la quale sei in disaccordo. Gli isterici. I lunatici. Gli sfruttatori. Le piattole. Gli irriconoscenti.

Io non dico, non ci dovete venire. Dico che a voi non fanno bene ‘sti social, è meglio che non ci venite. Fate stare male gli altri e voi state peggio. Non fa per voi. Lassate perde.

Sì, lo so, caro amico. Stai leggendo e ti stai chiedendo due cose: ma non è che sono anch’io in una di queste categorie? E, ma tolti tutti questi, chi ci resta?

Alla prima domanda puoi rispondere solo tu. Oppure, se mi paghi la consulenza te lo dico pure io, senza problemi. A volte, te lo dico pure gratis. Nessun problema.

Alla seconda, rispondo io, d’ufficio: secondo me, pochi. Meglio.

 

2 thoughts on “A voi i social non fanno bene.

  1. Angela ha detto:

    Più leggo sto blog e più ho paura. Uno, che prima o poi mi riveda in uno degli elenchi invettivi (che poco la mandano a dire); due, che non l’avrei saputo scrivere meglio (l’elenco invettivo); tre, che crei dipendenza.
    PS Ma perché di tutto l’elenco i miei preferiti sono le piattole???
    PPS E però se i social addicted fossero pochi ma buoni, le multinazionali smetterebbero di farci miliardi, e non avrebbero più motivo d’esistere. La massa canaglia serve.

    • carlovanni ha detto:

      La massa serve sempre, non fosse altro che per tentare la lotteria del pool genetico (che pure ha risultati attesi minori di quelli dell’Enalotto, ma lavora su numeri più grandi, perciò speriamo in meglio…).
      Se finisci in un elenco non preoccuparti, come diceva mio nonno: “L’attimo der cojone passa a tutti”. L’importante in questo caso è non fare esercizio di coerenza e sforzarsi che sia episodico 🙂 E comunque saresti in buona compagnia, io per dire devo aver figurati in sei o sette voci.
      La dipendenza: lì non posso farci niente. Secondo me, sei già spacciata 🙂

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