Con gli occhi chiusi in mezzo al traffico.
Lascia un commentoMaggio 7, 2015 di carlovanni
C’è un gioco che fanno i bambini che ci fa sempre ridere, quando lo vediamo: se desiderano nascondersi, si mettono le mani davanti agli occhi e così entrano nella stanza in cui li state aspettando con circospezione, le orecchie appuntate, il passo felpato come se indossassero il mantello dell’invisibilità degli Elfi. Tutti gli adulti presenti allora fanno doverosamente finta di non essersi accorti di nulla, e li lasciano scorrazzare per un po’ indisturbati, gli occhi che ogni tanto fanno capolino tra le dita semiaperte. Se vi trovate lì, siete in bilico tra il sorriso condiscendente e il bisogno di trattenere pure voi il fiato; forse per non rompere il momento magico, forse magari per nascondervi voi stessi.
Il fatto é che i bambini hanno ancora fresco quel miracoloso passaggio dal sogno alla percezione che poi é alla base del funzionamento del pensiero: impari prima a sognare che a percepire, perché da dove vieni dei gran dati non ti arrivavano, era buio, caldino e molto, molto umido, e basta. Poi applichi lo stesso processo ai dati che, invece, ti entrano dagli occhi; e ce ne vuole un bel po’ per convincerti che il mondo non é soltanto nella tua testa. Che in realtà non ti verrà mai naturale, e forse non te ne convincerai mai davvero. Benvenuto nel mondo dei nevrotici: andiamo per gli otto miliardi, e forse come vedi c’è un perché.
I grandi, dicevamo. Quando diventi grande arriva quel momento in cui, a furia di sbattere il naso contro l’evidenza, ti devi convincere che anche se chiudi gli occhi gli altri ti vedono lo stesso, il mondo va ugualmente avanti, le cose attorno a te accadono senza ritegno per il tuo giocare. O meglio: liberissimo di farlo. Ma non é più come quando eri bambino, che tutti trattenevano il fiato per non disperdere la magia. Adesso ti vedono benissimo che irrompi nel mondo con le mani sopra agli occhi, e se ti lasciano fare, almeno per un po’, é perché ti considerano un simpatico, patetico coglione. I migliori di loro ti tolgono le mani dagli occhi quando stai per attraversare la strada, percorsa dall’omicida traffico cittadino.
E sono invariabilmente quelli che tu in seguito eviterai, perché con le mani sugli occhi puoi illuderti che il mondo non ti veda. Ti ritroverai perciò a frequentare tutti quelli che non te lo impediscono che tu sia nel tinello di casa tua o nel traffico. Ma tanto, che importa, in fondo? Sei tu che lo vuoi, giusto?