Clark Kent.
Lascia un commentodicembre 11, 2014 di carlovanni
Chi é che non si é mai chiesto quanto devono essere scemi, a Metropolis, a non riconoscere Superman quando é travestito?
Dopotutto, andiamo: non è che un abito borghese e un paio di occhiali siano tutto questo gran travestimento. Kal-El è grosso come Primo Carnera, e ha una faccia inconfondibile, che si ostina a rendere ancora più inconfondibile pettinandosi col ricciolino. Può mai essere che nessuna in quel cacchio di ufficio abbia mai posato gli occhi sui suoi bicipiti per poi annegare dentro i suoi alieni occhi azzurri?
Macché; la stessa gente che riconosce quel barbone di Johnny Depp travestito da barbone (ne convengo, non che sia un gran travestimento) con qualsiasi luce, qui passa tutto il giorno gomito a gomito con un alieno e non lo degna di uno sguardo.
Incredibile, mi sono sempre detto, fin da bambino.
E però.
Forse Kal-El non é solo invincibile. E’ anche bravo osservatore. E i suoi polli li conosce bene.
Sa benissimo che Superman non ha, al limite, alcun bisogno di mettersi gli occhiali per mascherarsi. Non quando Clark Kent, di suo, è già invisibile.
Clark Kent é sempre disponibile, gentile, serio, educato, gran lavoratore. Timido, puntuale, affidabile; é un bravo ragazzo che vuole bene alla mamma e non alza mai la voce con nessuno, rispetta il lavoro altrui e se può dà una mano a chiunque. In una parola: NESSUNO. Del tutto trasparente.
Per essere notato devi fare il bullo, atteggiarti a figlio di puttana. Scrivere libri fintamente spregiudicati e sbandierare ai quattro venti che in realtà non scrivi per i soldi, ma per lottare contro la società oppressiva. Devi essere ignorante e cafone, ostentare molta più ricchezza di quanta mai potrai permetterti. Essere strafottente, caustico. Lanciare strali, insegnare agli altri a stare al mondo, sgomitare come un pazzo per ottenere i tuoi 15 minuti di gloria.
Altrimenti, sei carne morta; lo sguardo ti scivola addosso e nessuno si fermerà a vedere a chi o a cosa assomigli, né se sei bello dentro oppure no, se hai cose da dire, da mostrare. Se non le urli, vuol dire che non hai voce.
Penso che Kal-El conosca molto bene gli umani, in fin dei conti. Non a caso, il suo rifugio non si chiama Castello della Saggezza, o Rocca del Pensiero o Baluardo della Forza.
No. Si chiama Fortezza della Solitudine.
Categoria: nel mondo reale, Non è mai troppo tardi | Tag: 15 minuti di gloria, affidabile, alieni, barbone, bicipiti, bullo ignorante, cafone, Clark Kent, disponibile, educato, figlio di puttana, fortezza della solitudine, gentile, gran lavoratore, Johnny Depp, Kal-El, Metropolis, Primo Carnera, puntuale, serio, società oppressiva, Superman, timido, travestito da barbone