Un desiderio chiamato Tram.

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settembre 16, 2014 di carlovanni

E’ bellissimo quando ti dicono, getta il cuore oltre l’ostacolo, la spada oltre il canale, il buio oltre la siepe. Sgamba anche tu come fa quello dell’Olio Cuore, non aver paura; tutto quello che hai da perdere è la paura di perdere quello che non ami, vai e vola!

Eh no, cari i miei Lucignolini.

Hai da perdere molto, ma molto di più.

Quelli che vi dicono queste cose possono sì essere veri amici che vi sostengono in un duro ma necessario momento di cambiamento; però, molto più spesso saranno di quella genìa di stronzi che, non avendo essi stessi il fegato di cambiare qualcosa nelle loro vita, aspettano che ci provi tu, per vedere se si tocca.

Se riesci, bene, si accoderanno masticando stretto ma con molto meno rischio; se non ce la fai, borbotteranno tra loro facendo i saggi, eh, l’avevo detto io, ma d’altronde che coraggio, e però anche che cojone. E via tutti a famose ‘na pizza.

Una delle cose che più fotte profondamente tutti noi è quell’indistinto desiderio, credo maturato dalla visione compulsiva di troppi telefilm americani, di poter aspirare a qualcosa in più nella vita. Il che non è necessariamente brutto, né necessariamente falso. Tutto il problema sta nella parola necessariamente.

Niente è necessario, e solo perchè il nostro desiderio di cose è fortissimo non vuol dire anche che sia verosimile. A parte il fatto che potrebbe anche essere un desiderio di qualcun altro (magari di uno dei protagonisti del telefilm, che poi lo esaudisce entro la fine della serie) che a voi di suo non sarebbe mai venuto in mente; ma poi, siete veramente così in grado di esaudirlo? O nel tentativo potreste rimetterci l’osso del collo?

Adesso; non voglio fare la Morale dell’Ostrica, dio sa se ho odiato quella combriccola di falliti dei Malavoglia del Verga; dico solo che su 1000 persone che credono di essere in diritto di desiderare qualcosa di speciale, 0,1 ce la fa, gli altri si sentono in diritto pure loro e comprano il suo libro (chi fallisce non scrive libri, o comunque nessun editore se lo caca), poi provano e si spezzano l’osso sacro; tranne uno, che scriverà pure lui un libro su quanto il tal metodo con lui abbia funzionato.

Quando state per lanciarvi in una titanica impresa, tenete sempre a mente la figura di merda di Fantozzi con il tram (in realtà era un autobus, ma mi viene bene il titolo). Date retta, soldato che scappa, buono per un’altra volta. E non preoccupatevi di quello che dicono gli altri; decidete voi. Non fidatevi, non è vero che tutti possiamo farcela; molti di noi sono stati creati per vegetare nel massimo comfort, e basta. Fare l’eroe è un lavoro sopravvalutato per il quale solo pochi sono adatti.

Gli altri, non sono lì per sostenervi. Sono lì per mettere i piedi sugli scogli che voi avete trovato, e se annegate, aspettano il passaggio del prossimo cogl-eroe.

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