L’orrore di essere normali

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giugno 25, 2014 di carlovanni

Negli USA, la metà di tutti i lavoratori ci tiene a qualificarsi come “Creativo”. Sospetto che molti di questi siano intensamente originali nell’eseguire saldobrasature; altri abbiano un metodo tutti loro per inserire dati a terminale.

Il problema che assilla l’umanità non è il cancro, non è la miseria, e neppure la fame. E’ l’orrore di vivere senza che nessuno ci noti. Anche solo per un Like, quei quindici millisecondi di celebrità, o di semplice cortesia, al termine dei quali molti presumono di avere una buona chance per rimorchiare.

Te ne accorgi dai gusti che dicono di avere: la sparizione degli spaghetti aglio e olio per fare spazio alla coprofagia, l’estinzione della sveltina a tutto vantaggio di pratiche che richiedono tre giorni di ferie, tutto il contenuto del frigo e quei quattrocento euro di accessori in pelle e in plastica, il bando a Topolino, a Tex, a Rodari, per buttarsi a pesce su Foster Wallace o in alternativa su riesumati Deledda, Moravia, Huysmans.

Tutto, pur di non scendere tra la folla abbrutita dai Pennarelli Carioca e la colla Coccoino.

Guardare una partita di calcio dei mondiali? Giammai, lo sport è stato cicciato dal Bafometto, molto meglio una visita alla galleria d’arte che celebra il cinquantennale di un imbalsamatore di peni cecoslovacco.

Un western al cinema? Ma che siamo scemi??!!?! Vuoi mettere un sano docufriction con attori piagnistei che lamentano come l’omosessualità al cinema non renda più come quando faceva più scandalo?

Sembra l’esplosione dei sogni erotici degli anni ’80, quando i giovani impegnati in politica se la menavano con autori di oltrecortina dagli impronunciabili nomi piuttosto di dire che, nel chiuso dei loro gabinetti, non leggevano Frigidaire, ma bensì l’Uomo Ragno.

Guai ad essere oggi uno di poche pretese, che non brilla e non vuol brillare, che prende l’ombrello quando piove, che non adora il sesso anale e non ascolta solo canti zooerastici degli antichi semiti. Mai al mondo indossare i pantaloni corti quando c’è caldo, o le ciabatte quando si sta comodi. E’ fondamentale rivestire tutto di un significato ultimo ieratico e totale, altrimenti come facciamo a dar prova del nostro diritto di stare al mondo?

E però, cazzo, che fatica, anche solo restare a guardare, eh.

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