Gli importuni

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giugno 20, 2014 di carlovanni

Immaginate una situazione di questo genere:

siete lì tra amici, a un rinfresco un po’ formale, tipo aperitivo per il pranzo di un matrimonio. Tutti eleganti, con i vostri partner rispettivi e le mamme e vecchie zie tirate a nuovo che scorrazzano per ogni dove; c’è il parroco, c’è l’assessore, c’è la ragazza che vi piace e che vi sta studiando per vedere che non siate un barbaro, insomma, avete capito la scena; siete rilassati e tranquilli, tra amici.

Siete lì che ridete e scherzate, magari ogni tanto vi surriscaldate un po’, parlate di politica e altro, ma insomma, fate a vostro agio; siete tra amici.

Arriva uno che conoscete solo di vista e non avete nemmeno mai sentito parlare. Prende un bicchiere di prosecco, ascolta una battuta, ridacchia, poi entra nel cerchio e fa: “Sentite questa!” e lascia andare una tonante scorreggia. Poi ride da solo, come se domani non fosse più gratis ridere.

Mutatis mutandis, la stessa situazione si verifica quando siete lì che chattate su qualche social, o sul blog, o dove vi pare, con qualche amico; a volte escono cose intelligenti, a volte meno, un po’ dipende da quanto siete intelligenti, un po’ anche dal fatto che magari volete semplicemente sparare due cazzate con qualcuno, insomma: rilassati, tra amici.

Arriva uno che non conoscete e fa: no, ma che cazzate scrivi. Ma secondo te la situazione economica del teatro di Agesilao del peloponneso era tale da non poter risolvere la crisi ermeneutica legata alla dialettica di Prosillipo? Che cazzate che scrivi, informati prima di parlare e dire idiozie!

Ecco, a me dà l’impressione che potrebbero essere gentili e andare a scorreggiare altrove. Non so a voi.