Se vivi nella tua testa, puoi risparmiare sull’affitto.
Lascia un commentogiugno 4, 2014 di carlovanni
E’ facilissimo, perdersi nella propria testa.
Intanto perchè è un posto disordinato; alterna immensi spazi vuoti a mucchi caotici di cose gettate lì alla rinfusa, pronti per l’uso, un po’ come quando arrivi in casa e invece di mettere i vestiti nella gruccia, o nel cestello dei panni sporchi, li appoggi sull’ometto; col risultato che di lì a qualche giorno ti ritrovi un cumulo di panni non così puliti, non così stirati dal quale peschi sempre le cose più in vista e ti scordi le altre, nelle quali la polvere e i batteri dell’ascella pezzata improvvisano feste di quelle epiche.
Poi, perchè è il posto più a portata di mano nel quale potersi perdere; in assenza di un bel bosco di quelli apparentemente innocui, che vai a funghi proprio lì, veh, e ti ritrovano stecchito dopo due settimane di ricerche a 150 metri dal centro abitato, la testa te la porti sempre sulle spalle (metaforicamente, non così spesso; fisicamente, è una condizione imprescindibile), e così puoi a tuo perfetto agio, senza sudare, spegnerti nell’infinito cosmo del vuoto stellare della tua confusione, mentre tutto attorno potrebbero lanciarti facilmente una fune – se sapessero che ti sei perso. Ma naturalmente, i tuoi segnali in proposito sono molto scarsi, se non addirittura fuorvianti: mostri una sicurezza, una serenità, un’allegria che non possiedi, e tutti ti guardano affogare a 2 metri dalla riva pensando che tu stia scherzando.
Infine, perchè nonostante tutte queste premesse è, o appare, un posto davvero rassicurante. Nella tua testa è pieno così di gente che ti dà ragione, che capisce perfettamente quello che stai pensando o che ha perfettamente chiaro tutto quello che volevi esprimere, parole, pensieri, opinioni, stati d’animo, omissioni, mea culpa, mea maxima culpa. E che ti dà manforte quando ti accorgi che là fuori c’è un vasto mondo che non partecipa di queste cose, magari sulla base dei segnali fuorvianti di cui sopra; hai ragione tu, loro sono cattivi, tu buono.
Tutto questo premesso, volevo ricordarti che la tua testa è sempre la testa tua; il mondo, quello che succede, quello che si tocca, è là fuori. Dentro la tua testa, non c’è niente di reale, solo l’immagine che te ne sei fatto, precisa o imprecisa non si sa.
Vivere le cose della propria testa anzichè la realtà concreta ha un nome scientifico:
nevrosi.
Non c’è nessuno che in parte sia pur minima non ne coltivi, perchè è semplicemente impossibile non farsi un’immagine della realtà mentre la vivi; ma come accade per qualsiasi altra coltivazione, un po’ rinfresca e aiuta ad andare di corpo, troppo ti porta all’ospedale.
In ogni caso, se insisti a voler vivere solamente nella tua testa, ogni tanto almeno ricordati che nessuno a parte te usa i mobili che ci sono là dentro; nessuno vede con chiarezza cosa succede, come vivi le cose, cosa pensi, quindi è buona regola essere gentilmente chiari fin dall’inizio circa queste cose, e magari essere anche un po’ coerenti con quanto illustrato. Altrimenti, tutto il resto del mondo non avrà idea di cosa succede, e si comporterà di conseguenza – vale a dire, navigando a vista, oppure restando agli ultimi dati segnalati, oppure cessando le comunicazioni.
E se proprio insisti a voler vivere dentro la tua propria testa, almeno disdici il contratto d’affitto che hai in essere altrove. Così risparmi due lire.
Categoria: Non è mai troppo tardi, Pensiero Negativo | Tag: a portata di mano, a tuo perfetto agio, allegria, andare di corpo, ascella pezzata, assenza, batteri, bosco, buono, cattivi, chiarezza, coltivazione, comunicazioni, condizione imprescindibile, conseguenza, contratto d'affitto, cumulo, epiche, feste, funghi, giorno, gruccia, immagine, immensi spazi vuoti, manforte, mea culpa, mea maxima culpa, metaforicamente, mondo, mucchi caotici, nevrosi, nome scientifico, ometto, ospedale, panni, panni sporchi, perdersi, polvere, posto, posto disordinato, reale, realtà, risultato, scherzando, segnali, serenità, sicurezza, spalle, sudare, testa, vestiti