What if… “Vaffanculo”? La grande bellezza

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Maggio 5, 2014 di carlovanni

(Jep Gambardella): “Quante certezze Stefania, non so se invidiarti o provare una forma di ribrezzo.
Stefà noi non ribattiamo perchè ti vogliamo bene, non ti vogliamo mettere in imbarazzo, ma insomma tutte queste vanterie, tutta questa ostentazione seriosa di “io, io, io…”, questi giudizi sprezzanti tagliati con l’accetta nascondono una tua fragilità, un tuo disagio, soprattutto una certa serie di menzogne. Noi ti vogliamo bene, ti conosciamo, certo, conosciamo anche le nostre menzogne ma proprio per questo a differenza tua finiamo per parlare di vacuità, di sciocchezzuole, pettegolezzi, solo perchè non abbiamo nessuna intenzione di misurarci con le nostre meschinità.
La tua vocazione civile ai tempi dell’università non se la ricorda nessuno, molti invece ricordano personalmente un’altra tua vocazione che si esprimeva a quei tempi ma si consumava nei bagni delle università. La storia ufficiale del partito l’hai scritta perchè per anni sei stata l’amante del capo del partito. I tuoi undici romanzi pubblicati da una piccola casa editrice foraggiata dal partito e recensiti da giornali vicini al partito, sono romanzi irrilevanti, lo dicono tutti, ciò non toglie che anche il mio romanzetto giovanile fosse irrilevante – su questo ti dò ragione! La tua storia con Eusebio – ma quale? Eusebio è innamorato di Giordana, lo sanno tutti, da anni e pranzano tutti i giorni da Arnaldo, al Pantheon, stanno sotto all’attaccapanni come due innamoratini sotto alla quercia. Lo sanno tutti e non dicono nulla. L’educazione dei figli che tu condurresti con sacrificio minuto per minuto: lavori tutta la settimana in televisione, esci tutte le sere, pure il lunedì quando non si manifestano neppure gli spacciatori di popper, i tuoi figli stanno sempre senza di te, pure durante le vacanze lunghe che ti concedi e poi hai per la precisione un maggiordomo, un cameriere, un cuoco, un autista che accompagna i ragazzi a scuola, tre baby sitter, insomma come e quando si manifesta il tuo sacrificio?! Queste sono le tue menzogne, le tue fragilità. Stefà, madre e donna, hai cinquantatre anni e una vita devastata come tutti noi, allora invece di farci la morale,di guardarci con antipatia dovresti guardarci con affetto. Siamo tutti sull’orlo della disperazione, non abbiamo altro rimedio che guardarci in faccia, farci compagnia, pigliarci un poco in giro… o no?!”.

(Stefania): “Ma vaffanculo.”.

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