Manifesto degli Economisti Sgomenti
8gennaio 27, 2014 di carlovanni
Invece di blaterare di signoraggio (termine che in un libro di economia normale manco entra nell’indice), di strapotere delle banche, di liberalismo, anzi no, di decrescita felice, anzi no, di crescita infelice, contrordine, di taglio della spesa pubblica! Di derivati! Di uscire dall’Euro, di Europa, di Gargamella, di poteri occulti, di Bilderberg, di un sacco di minchiate serie e facete delle quali, a prima vista, si capisce chiaramente che spesso non sapete una minchia:
per una volta fatevi un favore, abbiate la forza di volontà di leggere numero 30 pagine di un libretto per capire i concetti di base, poi usateli come volete ma almeno uscite per una volta nella vita dalla superficialità aeroacquatica del coleottero girinide dal quale discendete.
“Manifesto degli Economisti Sgomenti” è un testo sottoscritto da 700 (settecento) economisti che non hanno bisogno di essere né di destra, né di sinistra per fare osservazioni molto semplici, lineari e tanto ovvie da far restare sgomenti per primi loro stessi, mentre scrivono.
La domanda è: ma come mai parlate tutti di cose che non significano un cazzo, mentre la realtà è questa qui?
La domanda successiva è: ma come mai parlate e parlate e basta, e non fate niente per risolvere la situazione?
Allora; qui trovate l’intero testo da scaricare GRATUITAMENTE con un solo clic, una volta registrati (gratis anch’esso, tempo 10 secondi); una lettura che vi impegna si e no una serata, dizionario e aspirina alla mano; se lo preferite, lo potete anche trovare in cartaceo e pagarlo, ma perchè?
Contenuti:
10 minchiate delle quali oggi grazie ai giornali, al vostro Duce politicamente votabile e non, al vostro amico informatissimo vi sentite forti nella vostra incrollabile fermezza, che qui vengono smantellate con leggerezza da fatine dei fiori;
diversi possibili rimedi concreti;
la spiegazione di quali sono le cause della crisi in corso e come si deve interpretare quello che vi dicono su di essa;
cosa potete fare nel quotidiano per migliorare a lungo termine la vostra vita e quella della società in cui gozzovigliate da un pezzo.
Dite niente?
ma tu l’hai studiato, un pochino, il signoraggio?
Sì, anche se non è mai stato il mio campo di studi preferito. E certamente quello italiano non è argomento tanto allegro né intelligente, se ne fa un uso un po’ più che ampio. Ma una cosa è il signoraggio, altro sono le tante teorie del complotto sorte su di esso. Non c’è bisogno di nessuna teoria del complotto per capire cosa succede oggi, e preoccuparsi un po’ più dei problemi concreti secondo me ci fa solo bene.
allora non capisco quale sia il problema. saper discernere i complottari da chi sostiene che il signoraggio sia una truffa mi pare alla tua portata. a meno che, invece, il “contorno” non ti metta sulla difensiva e ti faccia buttare “il catino dell’acqua sporca con il bambino dentro”..
hai delle remore sulla denuncia del fatto che UN BANCHIERE privato crei moneta per tutto il resto DEL MONDO (e la faccia franca)?
In verità, non capisco neppure io quale sia il problema 😀 Ammettiamo che la tentazione di buttare l’acqua e via è forte, ma cerchiamo di resistere come possiamo. Personalmente non capisco come si possa dire che il signoraggio in se sia una truffa; è proprio la base, se vogliamo, dell’economia monetaria nel momento in cui si svincola il valore condiviso dal valore in sé del mezzo, che so, se d’oro o argento o sale, e anche qui era molto dipeso dal valore “pensato” (l’unico valore fisso, se pure, è quello d’uso, gli altri sono sempre convenzioni o accordi). Poi, credo che abusare di questo mezzo possa sì essere al limite della truffa (anche se impropriamente detta tale), ma è più corretto dire che + una cazzata colossale fatta per tirare fuori soldi troppo facilmente nel momento del bisogno. ci sono state altre monete che apprezzate eccessivamente da chi le batteva hanno fatto una brutta fine (celebre la lotta tra quelle veneziane, genovesi e fiorentine, che pure erano di metallo nobile). ma questo banchiere privato che sta creando moneta per tutto il resto del mondo, chi intendi?
Il banchiere è il Sistema Bancario Tutto, composto da persone che, come Rothschild insegna, hanno capito il sistema (che tu riconosci essere alla base dell’economia) e lo sfruttano per il loro guadagno.
Tutto è convenzione, anche l’oro, ma la domanda è: se la convenzione la facciamo noi del popolo, che accettiamo pezzi di carta (o bit) in pagamento dei nostri beni materiali (servizi compresi).. allora perché il CREATORE di quei numeri (stampati su carta o memorizzati in bit) deve lucrarci? Lui li genera DAL NULLA. Sempre. Noi li sudiamo.
Scusa il ritardo nella risposta. Alla base di questi ragionamenti mi sembra ci sia un difetto fondamentale: differenziare tra lo Stato e i cittadini che ne fanno parte. Se questa frattura si vuole portare alle estreme conseguenze, allora ciascuno è bene che viva al di fuori della comunità, non ci sono obblighi di appartenenza particolari. Diversamente, con un sistema che funziona a tratti e spesso male, e che comunque sino ad ora si è rivelata la migliore alternativa possibile, siamo noi che tutti insieme decidiamo di conferire un valore ad una moneta; lo Stato la mette in circolazione e il mercato accetta che valga tanto e non più e non meno. Per attribuire un valore alla moneta bisogna che chi la stampa e mette in circolazione lo indichi; questa diventa la ricchezza finanziaria di quel Paese. Mi piace pensare di non sudare affatto per due pezzi di carta, ma per il valore in cose concrete che possono acquistare. Pensare al valore reale di una convenzione è una pericolosa alienazione che porta non di rado a perdere il contatto con la realtà. L’alternativa alla moneta è lo scambio; lo scambio in una società non correttamente diversificata e paritaria è impossibile.
>> Se questa frattura si vuole portare alle estreme conseguenze, allora ciascuno è bene che viva al di fuori della comunità, non ci sono obblighi di appartenenza particolari.
• bellissimo!
Sì ecco, personalmente non ho il fisico per vivere al di fuori della comunità, anche se per indole mi sarebbe necessario 😀