Un motivo per non ammazzarsi: gli scherzi ai funerali

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luglio 1, 2013 di carlovanni

Dall’altro blog. Così lì lo leggo e qui sono in regola.

Non ho mai capito i funerali. Sono pieni di gente triste alla quale non so cosa dire, e di gente che immagina di dover partecipare al dolore di quelli che soffrono facendo mostra anch’essi di soffrire. D’altronde, mi rendo conto che far mostra di contentezza sarebbe fuori luogo; e quindi, se proprio devo andarci, resto con una specie di sguardo insondabile tutto il tempo, scuoto la testa, mi unisco ai capannelli degli ignoti, e spesso credono che il lutto l’ho subito io.

La cosa che invece mi viene naturale ai funerali, è pensare scherzi e battute. Forse è colpa di Mark Twain.

SCHERZI MAGNIFICI DA FARE A UN FUNERALE

Avvertenza: munirsi di un complice tra la folla per filmare i risultati. Sarà possibile guardarli in un giorno di pioggia, o inviarli a chi ha subito la perdita, ricattandolo minacciandolo di renderli pubblici su YouTube.

A) SCHERZI COL CELLULARE

Si avrà l’accortezza di visitare la salma alla camera mortuaria per l’ultimo bacio di prassi, e di lasciar scivolare un economico cellulare nella cassa, nascosto nella ricca fodera, acceso e col viva voce inserito.

1) Chiamare il cellulare e lasciar squillare a volontà; in precedenza si sarà registrata una suoneria in cui un tizio urla “AIUTO! AIUTO! DOVE SONO, FATEMI USCIRE!”.

2) Chiamare con voce di troione libanese, “SENTI BELLO, HO QUI MIA SORELLA PER QUELL’ORGIONE A CASA MIA, E MI DEVI ANCORA PAGARE IL MESE SCORSO, CHE FACCIAMO?”

3) Chiamare, e lasciar squillare e basta. Una suoneria col discorso del Sergente Hartman sarebbe l’ideale, ma l’imbarazzo sarà generato da qualunque suoneria, anche la più classica.

4) Chiamare e con voce da cravattaro viterbese ingiuriare il morto e la sua famiglia, “AHO’ A BBASTARDO, ME DEVI DA RIDA’ TRECENTOMILA EURI CHE TE SEI GGIOCATO CO’ LE CARTE E LE MIGNOTTE, AHO’ SI NUN ME LI RIDAI ENTRO GGIOVEDI’ PASSO DA CASA TUA E TE FACCIO BRUTTO A TTE E A LI TUA!

B) SCHERZI SENZA CELLULARE

Più semplici da realizzare, ma richiedono un grado di coinvolgimento maggiore e un rischio personale in proporzione.

1) Gettarsi sulla cassa nel momento del seppellimento, gridando: “PAPA’, PAPAAAAA”’! , o anche, “MAMMA, MAMMAAAAA!!!”. Il primo funziona molto bene se usato a funerali in cui la vedova e gli eventuali orfani stiano già pregustando l’eredità da spartire; il secondo, laddove la sfortunata lascia un marito orribilmente geloso.

2) Gettarsi sulla cassa gridando “AMORE MIO, NON MI LASCIARE, NON MI LASCIAREEEEEE!!!!”. Si abbia l’accortezza di scegliere soggetti coerenti per età con se stessi, per rendere il tutto credibile. Non c’è problema riguardo al sesso; in un modo o nell’altro, sortirà il suo effetto.

3) Infilarsi nella cerimonia e portare sul pulpito un bigliettino con un ricordo del caro estinto, cominciando con “Vorrei dire due parole a proposito del defunto. Io lo conoscevo bene”. E lì sbrigliare la fantasia.

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