Prossima apertura, liquidazione totale.

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Maggio 31, 2013 di carlovanni

Sono lì che vado al lavoro con mio figlio nel seggiolino posteriore, e dalla strada mi cade l’occhio su di un cartello appoggiato a una vetrina:

PROSSIMA APERTURA         LIQUIDAZIONE TOTALE

Ci sono dovuto passare altre tre volte prima di capire che da qualche parte c’è scritto che c’è un vecchio negozio, e prima di trasferirsi svuoteranno quello con la liquidazione.

E poi, io leggo velocemente. Figuratevi l’automobilista o il ciclista frettoloso, che bel messaggio ne potrà trarre. Un marketing geniale: altro che crisi, apriamo per chiudere direttamente.

Mi ha ricordato quelle originalissime e intelligentissime campagne di vendite per le quali si mettono esposti, a intervalli di sei, otto mesi, cartelli con scritto SVUOTIAMO TUTTO PER CESSATA ATTIVITA’, TUTTO A META’ PREZZO, salvo poi riproporli altre cinquecento volte nel corso della vita dell’esercizio.

La sensazione mia è che abbiamo perso, nella guerra del commercio.

Abbiamo perso contro un eccesso di infarinatura di cultura, mescolata a pigrizia e con un pizzico di avidità, un impasto che pian piano ha esondato e si è divorato tutto quello che c’era di buono nel solito vecchio sistema: compro, applico un ricarico, vendo, tengo duro, do’ un servizio e pian piano mi faccio il giro.

Abbiamo perso contro un mare di cinesi, algerini, ucraini che si sono trasferiti a casa nostra pensando di poter fare i soldi, in un paese vivace, con ampia propensione alla spesa; rifiliamo loro esercizi in perdita facendoli indebitare fino agli occhi, poi ci lamentiamo che “ormai sono rimasti solo loro” scappando col liquido, e aspettiamo che inevitabilmente falliscano per ricomprarci il tutto a un tozzo di pane, ormai i costi delle licenze purgati dalle loro finanziarie;

abbiamo perso, e di brutto, nel voler applicare l’altra vecchia regola, “compra a poco, rivendi a molto”, che per tutti gli anni ’80 si è trasferita dalle pagine Disney, dove era di solito in bocca a Paperone o Rockerduck, ai sogni di tutti gli yuppies svaporati, che hanno totalmente cancellato il significato della parola “imprenditore” lavorando solo su attività a basso rischio e guadagno sicuro, mentre quelle pur utili o fruttuose, a patto di portare pazienza e lavorare duro, sono cadute nel dimenticatoio.

Abbiamo perso nelle lunghe file di bar, di videonoleggi, di copisterie, di agenzie immobiliari, di negozi di sigarette elettroniche, di scarpe, di vestitini, di borsette, di cellulari, di gastronomie etniche che imballano le nostre vie senza soluzione di continuità, tutte vetrine con gli stessi prodotti, agli stessi prezzi, con dentro personale improvvisato, impreparato, spesso sgarbato, che quando chiudono lamentano la crisi, la crisi, la crisi.

Abbiamo perso pure nei numerosissimi iper, super, ultra mercati, in grado di rifornire di ogni ben di dio una popolazione cinque o sei volte la nostra, i cui gli avventori girano pigramente tra le corsie refrigerate scegliendo e valutando prodotti come se si trattasse di complementi d’arredo: uhmmm, quella provola ci starebbe così bene sul secondo ripiano…ma poi non farebbe pendant con la crema agli asparagi…allora no, meglio forse questo vasetto di acciughe, è così essenziale…Mi chiedo, davanti a un banco con non meno di 50 tipi di diverse salsicce, quand’è, esattamente, che ci siamo così rincoglioniti da volere tutti questi formati di una roba che è, alla fine, un insaccato sempre piuttosto uguale a se stesso. Medaglioni di tacchino, bocconcini di tacchino, involtini di tacchino, petti di tacchino, pettini di tacchino, cosciotti di tacchino, hamburger di tacchino, salsicce di tacchino: cazzo, è tacchino, non la carne più magica sulla faccia della terra, no?

E allora, forse PROSSIMA APERTURA – LIQUIDAZIONE TOTALE ci starebbe proprio bene, anche se fosse reale. Anzi, io ci aggiungerei anche TUTTO A 4,99, un bel 3×2 e perchè no, un concorso con la scheda punti.