Sono il Numero Quattro. Batti il cinque e vaffanculo.
Lascia un commentogennaio 2, 2013 di carlovanni
Voi mi direte che così non si dà una mano all’economia, ma il fatto di poter leggere gratis è un toccasana per le proprie, di economie.
Prendiamo ad esempio un libro come “Sono il Numero Quattro”.
Era lì, sulle bacheca delle novità, stavo “facendo spesa” nella Biblioteca di Cavriago (mitico Multiplo!) e l’ho infilato nella sporta.
Non so se avete presenti quei filmetti americani degli anni ’60, “I was a teenage werewolf” (Ero un lupo mannaro adolescente), che mescolavano il mondo degli studenti ad altri più accattivanti, per vendere un po’ di più? (C’è anche un “Voglia di vincere”, con Michael J. Fox, più recente, tanto per farsi un’idea).
Ecco; qui invece c’è il protagonista alieno, dotato naturalmente di poteri enormi, ma cinno dentro, che guardacaso si innamora della più bella della scuola (e la madre di lei è agente immobiliare, anche un buon reddito, eh), litiga col gelosone della squadra sportiva, si fa amico il Nerd della scuola e così via, mentre un intero pianeta di supercattivi alieni arriva sulla Terra per soggiogarla e, udite bene, renderla un pianeta inquinato e morente.
Perchè? Oibò, che domanda sciocca, sono cattivi, che altro?!?!
Poi lui naturalmente salverà tutti o quasi, e il libro fa capire che ci sarà un seguito importante, coi suoi superpoteri che diventeranno enormi e nuove minacce.
Per la cronaca: l’autore del libro è tale Pittacus Lore, che, leggiamo sulle note di copertina, è “il capo degli Antenati, gli anziani che governavano il pianeta Lorien prima della sua distruzione. E’ arrivato sulla Terra dodici anni fa e, da allora, si prepara per la guerra che deciderà il destino dei Nove e, con loro, quello dell’intera umanità. Nessuno sa dove viva”.
Peccato. Sennò gli scrivevo. Forse lo andavo persino a trovare per fargli autografare una copia.
E l’ho letto tutto, eh. E’ scritto in prima persona (mi aiuta molto), e non malissimo, il genere di cose che in due tre sedute sul cesso, dopo le cene natalizie il minimo, va via in una mezza giornata.
Spero mi crediate sulla parola quando vi dico che è un libro passabilmente di merda, che non apporterà nulla alla vostra vita se lo leggerete – e sicuramente non vi consiglio di spendere i 18.60 € che Editrice Nord (come siamo caduti in basso, eh) vi chiede.
Il fatto è che questa ciofeca doveva essere il primo passo per un nuovo capitolo stile Harry Potter, o vampiri liceali o cazzi simili, al cinema, e i libri facevano parte praticamente del merchandising.
In libreria, praticamente, non si trova altro di fantasy e fantascienza se non questa merda protoadolescenziale.
Fate del bene ai vostri figli e al vostro portafoglio, fate loro leggere Herbert, Vance, Zelazny, al limite Asimov, per pietà.