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Lascia un commentoottobre 23, 2012 di carlovanni
Oggi 3 locandine su 3 titolavano qualcosa circa un povero imprenditore che stava cercando, con le sue sole forze, di immettere nuova linfa nel mondo ormai asfittico della cinematografia.
Non solo non l’hanno aiutato: persino in manette, è finito. E’ proprio vero, nessuno capisce l’arte.
Detto questo; è davvero difficile riflettere a mente fredda su argomenti come questo. E fare dell’ironia non risulta certo elegante. Però leggendo l’articolo qualche riflessione non può non fare capolino.
Qui si parla di centinaia e centinaia di minori, anche sugli 11 anni, coinvolti in film pornografici amatoriali e retribuiti per questo con cocaina (al contrario di tanti lavoratori italiani, che dànno via il culo gratis ogni giorno, vedete come sono svegli i giovani?).
E’ indubbio che le responsabilità del tizio (che devono comunque essere verificate dalla magistratura, quindi, meno male che non hanno messo nome e cognome come fanno di solito) sono preponderanti, palesi e inescusabili.
Io però tendo anche a farmi domande scomode. Scusatemi, ma non solo ho un figlio, sono stato addirittura piccolo pure io.
Da noi, era un po’ come per il Fight Club.
La prima regola era: non parlare con gli sconosciuti, e in nessun caso accettare nulla da essi.
La seconda regola era: non parlare MAI con gli sconosciuti, e in nessun caso MAI accettare nulla da essi.
La terza regola era: non parlare MAI, MAI con gli sconosciuti, e in nessun caso MAI, MAI accettare nulla da essi.
Io posso capire uno, due, venti, dieci. CENTINAIA E CENTINAIA?
Ma cioè, dove e come li reclutava? “Ciao! Verresti a fare un pompino a uno, per una bustina di coca?” “Ah sì, la paghetta ha perso molto del suo potere d’acquisto!”, EH?
E la psicologa che sentenzia “I minori sono attratti dal fare le cose del mondo adulto, ecco la spiegazione”?
Io sapevo per certo che se mio padre mi avesse visto lievemente alterato mi avrebbe seguito con l’auto e avrebbe sparato addosso al primo personaggio sospetto, fosse anche il bidello. Ecco com’è. Altro che attrazione verso il mondo adulto.
Io non mi ritrovo più.