Dio non è vegano

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agosto 27, 2012 di carlovanni

Prima dell’avvento di Internet, che oggi ancora magari qualcuno ricorda, non avrei mai conosciuto tante solide verità sul mio apparato digerente, non avrei mai potuto leggere tante cose assolutamente indispensabili.

Ad esempio, essendo io per formazione iniziale un elettrotecnico anziché un ricercatore in anatomie comparate come quasi tutti quelli che frequentano il WEB, non avrei mai saputo che i carnivori fanno la cacca di corsa di corsa perché hanno l’intestino corto (ma assumendo zero fibre, la loro vita sarà amara e dolorosa), così come che io avendo muscoli facciali ben sviluppati e squadernamento laterale della mandibola sono imparentato con la frisona che per tanti anni mi ha fornito il latte.

Mi sono quindi accorto superati i trent’anni che potevo scegliere tra tre differenti opzioni:

a)      vivere nel terribile senso di colpa di aver consumato proteine animali;

b)      vivere nel terrore che le proteine animali mi accorciassero la vita dopo avermela resa un inferno;

c)      tutt’e due.

Dopo attenta consultazione con il mio ipotalamo e i miei lobi prefrontali, sentiti anche i pareri del mio apparato digerente, ho deciso che: no, mi ritiro, giocateci voi se volete.

Le argomentazioni di vegetariani e vegani mi appaiono inutili, lacunose e speciose, prese nella loro interezza, anche se non è possibile non valutare positivamente alcune osservazioni; ma globalmente, temo di dovermene fare un baffo.

1)

Uno dei cavalli di battaglia preferiti dai vegani è, ad esempio, il corpus di considerazioni biologiche che secondo alcuni mostra chiaramente come noi siamo animali decisamente vegetariani, discesi da bestie vegetariane e conformati in quanto tale.

Ecco un ponderoso corpus di idee da valutare, al proposito:

http://www.reiki.info/Energie/Alimentazione/Vegan-non-siamo-fatti-per-mangiare-carne.htm

oppure

http://babysara.forumfree.it/?t=43729028

e a mio giudizio anche un po’ più preparato:

http://www.scienzavegetariana.it/argomentinbreve/tubodigerente.html

A parte le affermazioni dei primi due links, che se avete tempo e voglia potete divertirvi a confrontare con i dati concreti che potete vivaddio trovare anche su Wikipedia (oppure leggere un testo scientifico e non un post Facebook), trovando meravigliose occasioni di sbertucciare illazioni puramente buttate lì, credo che i dati riportati nel terzo esempio siano un attimo più precisi. E dallo stesso sito “scienza vegetariana” (a quando una controparte, tipo, un movimento dei mangiatori di braciole?), si evince lucidamente che l’uomo non ha molto a che vedere né con gli erbivori né con i carnivori.

Oserei persino allargarmi a dire che è onnivoro.

Ma se dovessi essere più preciso, direi che l’Uomo è di razza Umana, con tutte le caratteristiche specifiche.

Per cui, se un vegetariano vi dice, “Noooooo, l’uomo è erbivoro perchè i carnivori hanno l’intestino corto!” citategli i dati riportati da loro stessi circa il rapporto tra lunghezza intestino e sueprficie corporea, e guardatelo impallidire: da questo lato, siamo più parenti di un gatto che non di uno scimpanzé, decisamente più carnivori che non.

La pagina se ci badate parla anche di un adattamento tardivo verso il carnivorismo, cosa che per me non ha molta logica; come adattamento mi sembra più normale la parziale atrofia dei canini, che starebbero a significare antenati che se ne servivano eccome, piuttosto che non lo spuntare dei quali. Vi ci trovate?

Il quadro che ne emerge è quello di progenitori probabilmente più adatti a mangiare semi e verdure ricche di carboidrati (vedi bacche e legumi vari) che altro, tra i quali quelli in grado di mangiare carne si sono trovati drammaticamente avvantaggiati. Oggi noi produciamo elastasi (vedere per credere), abbiamo l’ileo cieco e alcuni molari in via di sparizione, e siamo nettamente incapaci di incamerare le proteine da moltissime forme di vegetali, come fanno invece equini, bovini, cervidi, costruiti in maniera ben diversa. Nelle uova e nel latte troviamo quasi tutte le sostanza di cui abbiamo bisogno, e il resto lo mettiamo giù con carne, legumi e alcuni vegetali – stop. Non il contrario, decisamente.

Altro? Considerate il numero delle intolleranze alimentari che originano dagli alimenti vegetali o di origine vegetale e comparatelo con gli altri, poi ditemi se secondo voi il nostro organismo è perfettamente adattato al consumo di vegetali. No, anzi: non ditelo, è una affermazione impossibile.

2)

La pseudoscienza mi è sempre stata sul cazzo, di qualunque argomento si parli.

A me piace tantissimo, quando sono tra amici, dire coglionate, fare il fanfarone, inventare e citare dati statistici a casaccio (la cosa inquietante è che alla fine ci bécco con uno scarto risibile), spero piaccia a tutti, perché parlare a vanvera è una cosa divertentissima.

Però quando si tratta di ragionare sul senso o sulla veridicità delle affermazioni non tollero cretinismo intellettuale.

Io non so voi; a me in quinta superiore hanno fatto studiare a memoria quello che diceva Popper sul metodo scientifico, e poi per motivi di studio ho avuto modo di ripassare bene gli argomenti.

Di sicuro, tra i mali del nostro secolo vanno annoverati la non verificabilità delle notizie, la possibilità di chiunque di emetterle, e il dilagare dei falsi sillogismi, assieme al determinismo a cazzo di cane.

Dicesi determinismo a cazzo di cane:

– se la nonna è campata fino a cento anni e aveva fin da piccola l’abitudine di bere un ditale di varechina al giorno, tutti dovrebbero bere un ditale di varechina al giorno per campare cento anni.

Anzi esageriamo, almeno otto bicchieri, la varechina che fa fare tanta plìn plìn.

Se applico il metodo scientifico, ma giusto quel minimo, intanto mi devo chiedere se esiste una casistica verificabile; poi, interrogarmi sulla sostanza; poi se del caso ripetere l’esperimento in modo verificabile; poi controllare l’impatto di altri fattori. Che ne so, magari si faceva i cazzi suoi.

La maggioranza delle illazioni sull’alimentazione sono puro frutto di determinismo a cazzo di cane.

Cito ad esempio l’ormai leggendario “China Study”, frutto della raccolta dei dati di un tale che siccome gli americani di casa sua muoiono di cancro più dei cinesi di una tale zona, si è messo a studiare cosa mangiano e ha decretato che vivono di più grazie al fatto che sono vegetariani sparati.

Se avesse allargato il suo studio, cosa che qualunque scienziato degno di questo nome (se volete, “qualunque scienziato che non ha predeterminato la risposta che vorrà ottenere da una ricerca”, che poi è la stessa cosa) farebbe all’istante, avrebbe verificato come ad esempio i sardi della Sardegna (esistono anche i sardi dell’Arizona, le Nazioni Sioux sono molto vaste) campano in media molto più a lungo dei cinesi vegetariani, mangiando carne, latte, uova, succhi di frutta, Kinder Pinguì, sardine in scatola, asparagi lessi, patate fritte, nervoso perché non potevano entrare al Millionaire, bevendo poca acqua perché costa un occhio della testa, e così via.

Certo, si fanno molto i cazzi loro, che sia determinante, in fondo?

Come si fa a dire che il consumo di carne causa il cancro? Il cancro vi verrà comunque, non abbiate paura., nessun popolo della terra ne è mai stato esente. Se siete un vegano e fumate, siete proprio un gran pirla, capiamoci bene. Idem se abitate in città e respirate quel che viene. Idem se vi incazzate spesso, idem se fate poco moto, se scopate poco, se scopate troppo, se non dormite, se fate il benzinaio, il trattorista, l’operaio di fonderia e tipo sei miliardi di altre cose.

Comparando i dati a cazzo di cane potremmo scoprire che i poliziotti di Wichisserumzelmanite nell’Ontario mangiano solo ciambelle, panini da McDonald’s, patate e pollo fritto e campano 1 anno in più dei cinesi dello Zedjang, e quindi giù tutti a mangiare merda (ignorando che i poliziotti suddetti sono mutazioni genetiche prive di colon e di fegato, e si fanno sempre i cazzi loro).

3)

“Se mangi vegan stai molto meglio, guarda me come sto, avevo mille problemi e li ho risolti tutti. E ci sono fior di atleti vegan che non li batte nessuno, è un chiaro segno che noi abbiamo ragione”.

Premetto che ho amici vegani. Premetto anche che con loro non parlo MAI di alimentazione, a meno che non si tratti di cose sulle quali ci si possa trovare d’accordo (la cioccolata è buona; il the tira su; la parmigiana di melanzane è il massimo). Sì, lo so, sembra quella cosa “Io non sono razzista, alcuni dei miei migliori amici sono negri”, applicabile a terroni, nani, leghisti e tante altre minoranze; nel mio caso è tutto vero, non rompete i coglioni a prescindere.

Il primo che mi ha detto che era vegano pensavo mi prendesse per il culo, credevo mi stesse dicendo che era stato rapito dagli alieni. Solo dopo un po’ di sproloqui ho capito che si trattava di alimentazione. Questo personaggio, molto noto a Reggio Emilia, a 20 e qualcosa anni aveva un colorito bianco-verdastro e più forfora del personaggio di “Un borghese piccolo piccolo”, quindi le sue affermazioni devo dire non mi conquistarono in maniera particolare; anche sul lato della moralità, se non sfrutti nessuna creatura animale ma poi inculi un sacco di soldi a chicchessia secondo me sei da rivedere, ma comunque, ecco.

Li conosco, gli esempi che mi volete citare, in molti casi molto meglio di voi.

Potrei anche dirvi che Mike Mahler http://www.mikemahler.com/ è vegano sparato.

Potrei anche dirvi che Dave Scott http://en.wikipedia.org/wiki/Dave_Scott_(triathlete) è sempre stato vegetariano.

Potrei anche dirvi che Scott dopo 40 anni di vegetarianesimo duro ha cominciato a mangiare carne dichiarando “Oh, devo dire la verità, sto molto meglio e i miei risultati sono migliori”.

Potrei dire che citare Carl Lewis come vegan considerando come è ridotto non è il massimo della prova dell’efficacia di nulla – magari non è la controprova, ma è proprio meglio non citarlo affatto.

Potremmo anche dire che i medici che seguono la preparazione di alcuni tra i più grandi atleti vegetariani e vegani del mondo non sono né vegetariani né vegani, e anzi sconsigliano simili riduzioni (ma tanto si sa, l’atleta dopo 10 anni se assomiglia a un settantenne in fondo va bene).

Potremmo insomma dire che se consideriamo i molti fattori associati a uno stile di vita salutista, tipo non solo non mangiare proteine animali, ma non strafarsi di coca, di grappa, di sigarette, di benzene né di Coccoino (ma come resistere?!??!), rompere il cazzo all’alano del vicino, fare a coltellate in discoteca, fare i garini ai semafori o poltrire sul divano davanti a “Uomini e donne”, magari scopriamo che sono quelli, che salvano la ghirba, non necessariamente l’alimentazione. Magari scopriamo pure che non è la carne a uccidere, ma il mancato consumo di verdure. Oppure che un atleta vegan che corre i 100 metri piani in 9,8 se mangiasse carne rossa o uova li correrebbe in 9,3, e che il suo fisico, fortunatissimo, con miglior carburante consentirebbe risultati migliori.

Insomma, o ci andiamo a fondo o la smettiamo di fare determinismo a cazzo di cane.

4)

“Io mangiavo bistecche, ora ho scoperto il seitan, che è la stessa cosa, ha lo stesso sapore e la stessa consistenza”.

L’affermazione è malposta.

Dovresti dire “Io mi sto così sforzando di prendere per il culo me stesso che sono sicuro dati i risultati di poter prendere per il culo anche te”.

Voi potete mangiare quel cazzo che volete. Sul serio. Non produco né vendo cibo, al massimo il problema si pone se vi invito a mangiare da me, diventa a volte oggettivamente difficile. S emi invitate voi, io mangio veramente qualunque cosa, domestica compresa.

Ma non venitemi a dire che la merda è cioccolata. I cavolini di bruxelles non sono come le patatine fritte, il Ronco non è come il Rosso di Montalcino, Alexia non è Wilma Goich.

Se non cogliete la differenza tra questi cibi, o siete ipnotizzati, o avete un gravissimo problema al palato e dintorni, oppure, ecco, siete bugiardi.

A me piace la carne, mi piacciono le patate, i cavolini, persino i fagiolini lessi. Le verdure crude e cotte. I Lego.

Ci sono differenze. Sul serio.

5)

Una delle pochissimissime motivazioni che non mi lascia del tutto indifferente è quella macro legata alla motivazione etica.

Non voglio sfruttare animali, non voglio farli soffrire, non voglio ucciderli.

Comprensibile. Rispettabilissima. Assieme a “io mangio quel cazzo che mi pare” (la migliore) è rotonda e autoesplicativa.

Se intendo seguirla? No.

Motivo? Prima di tutto, mi piace mangiare proteine di origine animale. Sulla mia tavola comunemente note sotto i nomi di: uova, latte, formaggio, carne, pesce, burro, ad esempio.

Sono buone.

Poi allora tendo a razionalizzare, per difendermi dagli strali. E ci riesco benissimo.

Ad esempio, com’è che non vedo nessuno stringere al petto una gallina? Eppure è una creatura del Signore.

Certo, una delle creature più brutte, sporche, ignoranti e indecenti mai progettata, e se non fosse che ci serve, col cazzo che arrivava fino noi. In effetti, non credo ci siano molte galline che nascono in natura, spontaneamente. Ci sono persino popoli che si rifiutano di mangiarle, considerandole un atroce invenzione dell’Uomo Bianco e in quanto tale dannose a livello psichico.

Avete mai provato a discutere con una gallina? E’ fastidioso.

Ma poi, com’è che è possibile sviluppare empatia per una gallina ovaiola (a parte durante i si spera transitori episodi di stitichezza, beninteso) e fregarsene altamente delle migliaia di bambini che crepano nelle miniere di Coltan per i nostri cellulari, o fottersene dei bambini soldati che servono a comprare i nostri brillantini della Festa della Mamma, o dei tanti inutili negri che ci lasciano la pelle per il platino delle nostre marmitte, per il mercurio che poi mangiamo nel tonno (che fa diventare longevi i vecchi giapponesi, però), per la bauxite e tutto il resto del cazzo che ci si frega?

E’ un po’ come essere animalisti o turisti della benefazione, e non volere figli perché rompono i coglioni, trattare la gente a pesci in faccia e poi andare a confessarsi, e lasciar crepare il vicino di pianerottolo senza sapere come si chiama.

Beninteso, nel nostro piccolo, lo facciamo tutti.

Il punto è che ciascuno in realtà fa come si può e come si sente.

L’alimentazione è come il pacifismo: va benissimo, quella che ti puoi permettere, sennò mangi le unghie del gufo e le cacche delle capre e sei contentone.

Se Gandhi avesse portato avanti il pacifismo e non avesse avuto dalla sua il culo della congiuntura storica, avrebbe avuto, dagli inglesi, la stessa risposta ottenuta dai congolesi: almeno 40 milioni di morti. Per non dire degli irlandesi, neozelandesi, australiani, nativi americani.

Oggi abbiamo il culo di concederci il lusso di pensare; ieri tutti tiravano il collo al pollo, e nessuno si risentiva per questo.

Il fatto è che abbiamo fame tutti, e siamo tanti. Le famose vacche che soffrono per produrre latte, in una microcomunità non ci sono. Ciclicamente restano gravide, tu fai la cresta sul latte.

Adesso però spiegatelo a 6 miliardi di persone. Io in casa una vacca non riesco a tenerla, anche se il regolamento di condominio non me lo impedisce espressamente. E sgozzare il maiale che mangio diventa dura.

Certo, potrei anche andare a caccia e vivere di quello che catturo, ma nel mio quartiere la riserva venatoria si riduce a :

–         cani

–         gatti

–         gazze

–         saltuari porcospini e rospi

–         pensionati

–         ghanesi che giocano al parco

e presumo avrei qualche difficoltà.

6)

Dio non è vegano.

Fatevene una ragione.

Ricordatevi di quello che è successo a Caino, che ha disboscato ettari di terreno per creare il suo tributo, mentre Abele con un agnello o chissaché ha fatto faville.

Forse Caino era vegano?

Non è dato saperlo.

Ma certo, a Dio piace il sangue.

14 thoughts on “Dio non è vegano

  1. serre ha detto:

    Di solito tendo a stare alla larga da quest’argomento, che di solito scatena odio e infamità da una parte e dall’altra. Peggio di un derby calcistico, peggio di provita e abortisti, peggio delle fazioni che si scontrano sotto un qualsiasi video di youtube.
    Ho letto velocemente, solo perchè le argomentazioni che hai citato non mi interessano particolarmente: come te, è la cinque che mi frega.
    Mi colloco in una posizione di mezzo ma che probabilmente è una delle più ipocrite mai occupate: mangio solo le mucchine, i maialini e i polletti. Genocidio animale. Sono dell’idea che un po’ di carne “vada mangiata” ma non so bene perchè. Forse solo perchè mi piace, alla fine. Non mi piace la caccia e non mi piace l’idea che ci sia gente che si diverte ammazzando bestie, quindi evito la selvaggina (ma la polenta col cinghiale una volta all’anno può capitare). Evito anche conigli, agnelli, vitelli, e pure cavalli e struzzi… insomma, la mucca è tanto buona, perchè sbizzarrirsi. Poi uso quelle piccole precauzioni tipo comprare uova da allevamento a terra che non sarà un granchè, ma proprio le fabbriche di animali non mi vanno giù.
    Ecco, sono principalmente dell’idea che l’animale che mi mangio si dev’essere fatto una vita decorosa. Non voglio pensare che l’unico modo per allevare animali sia stiparli nelle gabbie dove manco si muovono eccetera, o che per fare una pelliccia sia meglio lavorare quando l’animale è vivo che il pelo viene più lucido, o che il fegato delle oche debba scoppiare per far venire buono il foiegras, che di sicuro non si scrive così, ma googlare è barare.

    Tutto questo per dire che cosa? Non lo so mica.
    Mangio poca carne ma la mangio. Preferirei mangiare bestie morte di vecchiaia, o perlomeno, se proprio devo chiedere a qualcuno di ucciderle per me, vorrei avere la garanzia che, nella loro breve vita, un prato l’abbiano visto.

    • serre ha detto:

      Avevo paragrafato ma pare che no 😛 W l’illeggibilità

    • carlovanni ha detto:

      Ciao Serre 😀 con te evito di fare il pedante : le ricerche non lasciano spazio a dubbi, se non ci nutriamo variamente abbiamo carenze alimentari. Poi, che oggi ch eabbiamo i supermercati a rifornirci di tutto possiamo compeire scelte circa come campare, è sacrosanto; ma a ciascuno il suo. Va benissimo mangiare tanta frutta e semi e verdire, ma le proteine animali ci servono, meglio se di qualità buona e se possiamo farlo senza torturare per forza allo spasimo delle bestie è onorevole. Il tuo commento è ragionevole e lucido 😀

  2. Satyavan ha detto:

    “come adattamento mi sembra più normale la parziale atrofia dei canini, che starebbero a significare antenati che se ne servivano eccome, ”

    No, siamo discendenti dell’autralopiteco. Non può essere.

    “Nelle uova e nel latte troviamo quasi tutte le sostanza di cui abbiamo bisogno, e il resto lo mettiamo giù con carne, legumi e alcuni vegetali – stop. Non il contrario, decisamente.”

    Deve per forza essere il contrario: uova e latte sono stati consumati solo con l’avvento dell’agricoltura, qualche minuto fa in termini evolutivi.

    “Considerate il numero delle intolleranze alimentari che originano dagli alimenti vegetali o di origine vegetale e comparatelo con gli altri,”

    Confrontandole con quelle da latticini e formaggi sono sicuramente meno. Ed è ovvio dato che il latte vaccino è un’alimento innaturale per l’organismo umano.

    “i sardi della Sardegna (esistono anche i sardi dell’Arizona, le Nazioni Sioux sono molto vaste) campano in media molto più a lungo dei cinesi vegetariani, mangiando carne, ”

    E perché gli esquimesi o i Masai, carnivori puri, hanno vita media minore rispetto a tutte le popolazioni che li circondano e che assumono anche vegetali? Vedi, con questo tipo di ricerche/statistiche si può dimostrare tutto e il contrario di tutto.

    “Come si fa a dire che il consumo di carne causa il cancro?”

    Non la carne, le carni rosse quanto il cancro al colon. Fatti una ricerca con google e troverai la documentazione scientifica.

    Vabeh…. mi fermo qui a leggere e aggiungo qualche osservazione semplicissima.

    Non c’è bisogno di citare tante ricerche scientifiche per capire una cosa del tutto ovvia: oltre a non avere gli artigli di un carnivoro, la dentatura di un felino, l’essere umano può cacciare solo con l’ausilio di invenzioni quali le armi e può mangiare la carne solo con l’ausilio del fuoco e la cottura (prova a mangiare un coniglio crudo), non ha una muscolatura ed una capacità motoria per rincorrere le prede (prova a rincorrere il coniglio). E’ del tutto auto-evidente che madre natura non ci mette al mondo preparati per procuraci carne. Per farlo dobbiamo dotarci di mezzi che, per quanto primitivi, sono dei manufatti tecnologici artificiali, non naturali. La carne deve quindi per forza essere entrata nella nostra dieta solo con l’avvento dell’intelligenza, cioè in tempi evolutivi molto recenti. Siamo fisiologicamente lontani dall’esserci adattati ad un’anatomia ed un metabolismo per cui la carne faccia parte di una dieta naturale. Infine, aldilà di tutto questo, guardiamo ai fatti: ci sono milioni di vegetariani e vegani che stanno benissimo e che dimostrano come la carne non è un alimento necessario per mantenersi in perfetta salute. In sintesi, siamo onnivori perché la nostra storia evolutiva recente è stata tale, ma non c’è nessuna ragione né logica né scientifica per non pensare che la nostra biologia era e rimane essenzialmente calibrata sul consumo di cibo di natura vegetale.

    • carlovanni ha detto:

      Ciao Satyavan, grazie della replica civile. Discuto un attimo con te i punti che hai trovati controversi.

      Riguardo all’australopiteco: aveva i canini. A maggior riprova di quello che ipotizzo, la variante Robustus (estinto) era più specializzato come masticatore di vegetali, dentatura più potente, molari più grandi, eccetera. Il Gracilis aveva denti più piccoli, cominciava a somigliare a noi. Anche in una cosa: canini più picocli dei suoi progenitori papabili. Il che vuol dire che i canini ce li aveva. Ovvero: servono a poco e quindi non sono adattivi, se sono piccoli fa lo stesso. Se fosse disceso da creature a dieta totalmente o quasi totalmente erbivora non li avrebbe affatto avuti, prova a cercare i canini ad esempio in un bovino. Equini e cervidi, viceversa, li hanno, a volte anche sviluppati, ma data la natura del loro apparato digerente c’è da pensare siano vestigiali. Il che fa anche dei loro antenati dei carnivori, o onnivori. Fatto interessante, se vuoi, è che alcune persone abbiano vstigia di cresta orbitale, come i gorilla, tipico dei trituratori di vegetali. Ma la rassegna e la corretta discendenza degli ominidi è ancora in discussione. Comunque sia, i canini, ne perdi l’uso, al massimo; sono denti troppo specializzati per presentarsi di botto in un secondo momento dell’evoluzione. Anche in 4 milioni di anni.

      Parlando di uova e latte: permettimi, credo tu stia incorrendo in un errore di fondo, ragionare dal punto di vista esclusivo di uomo di ambiente antropizzato. Per cui, ti vengono in mente subito il latte vaccino e le uova di gallina, probabilmente come giustamente rilevi tu tra gli ultimi arrivati sulla scena dell’alimentazione. Se ci pensi bene, da che esistono gli uccelli ci sono le uova, e molti predatori (rapaci, mustelidi, carnivori vari) sono divoratori specialmente di uova, sia di rettili sia di uccelli, per non parlare di quelle dei pesci o insetti (nessuno se li fila mai…). Alta concentrazione di proteine, grassi e vitamine indifese e immediatamente disponibili. Non mi sembra tanto astruso immaginare il nostro povero progenitore, probabilmente più simile a una specie di sorcio brutto che a Russell Crowe, nell’atto di depredare nidi altrui, proprio in quanto piccolo, povero, sfigato e disarmato. Quanto al latte, siamo mammiferi, col latte abbiamo lunga dimestichezza. Forse casualmente, il latte di capra, entrato in scena sicuramente decine di migliaia di anni prima di quello vaccino, ci causa minori intolleranze. Il problema è complesso; che intolleranza è? Soliti gonfiori e scorreggiamenti vari, stipsi, colite? Magari abbiamo finito la lattasi (che si riforma in brevissimo tempo quasi sempre, previo consumo di latte), magari rispondiamo male a livello di colon ad un alimento indubbiamento grasso; magari ancora siamo proprio intolleranti, o peggio, allergici al lattosio, e allora sono proprio cazzacci amari, roba da stare a grossa distanza. In compenso, hai mai conosciuto qualcuno allergico alla carne? No, eh? Difficile per non dire quasi impossibile, ricchezza di istamina a parte. Qui un interessante link sui cibi scatenanti le allergie: http://www.sportmedicina.com/intolleranze_alimentari1.htm; ma poi parliamo di lectine, di inibitori della tripsina, di acido fitico… http://it.wikipedia.org/wiki/Composto_antinutrizionale No, veramente, non c’è paragone. Non guadagno nulla dalla vendita degli alimenti di origine animale, credimi, e non sono un cenobita; questi dati sono a disposizione di tutti.

      Un dato che salta sempre fuori in tutte le ricerche che io detesto è: durata media della vita. Pochi sanno, o ricordano, che la durata media della vita si calcola al lordo della mortalità infantile. I popoli che nomini tu hanno una mortalità infantile agghiacciante, come quasi tutti i popoli che vivono al di fuori dell’industrializzazione. Una cosa è l’aspettativa, o lunghezza, della vita; altro è l’età media. Un antico romano campava anche lui circa fino a 70 anni, in media; Dante cita “il mezzo del cammin di nostra vita”, a 35 anni, non ci sono dubbi. Se poi mi dici che ci arrivavano semicollassati, è altro discorso; quasi sempre, sia per l’alimentazione sfigata, sia per le fatiche diverse, etc. Ma certamente uno scarso apporto di proteine non li aiutava a sostenersi, tanto quanto non li aiutava uno scarso apporto di vitamine.

      Credo di averti dato abbastanza ragioni logiche e scientifiche per dubitare delle idelogie vegane e vegetariane, con queste righe. Credo si noti che studio l’argomento da, vediamo, 25 anni circa? Più o meno.

      Attenzione: parlo di ideologie, quelle cose che per partito preso chiudono gli occhi verso le idee differenti.

      La relazione tra il consumo di carni rosse e il cancro al colon è ben documentata; molto meno quale sia la relazione tra le cose. Ad esempio non ci sono poi molte ricerche che tolgano dal quadro la tara dello stile di vita. Ovvero: forte mangiatore di carni rosse, bevitore, fumatore, mangia pochissime verdure e frutta, eccede in caffeina, sedentario, ti sembra di conoscerlo? Io ne conosco tanti. Può darsi invece che al regime vegetariano si accompagni una migliore consapevolezza globale della salute e della alimentazione, e che questa in ultima analisi salvi la pelle. Ci si concentra sul consumo di carne, mai su quanto questo se esagerato tolga spazio al consumo di altre cose. Comunque sia, io al pensiero di mangiare carne rossa tre, quattro, sei volte la settimana, come avviene per molti analizzati, ho direttamente un infarto – ma ai coglioni. Creperei prima che di infarto o di tumore di noia, o di fame, chi ce li ha questi soldi? L’orgia alimentare di proteine da bistecca è una concessione che ti fai una volta ogni quattro, cinque, sei mesi. Altrimenti mangi come tutti: pasta e fagioli, riso, verdure, un po’ di pollo, un po’ di pesce, pizza, eccetera.

      Circa le considerazioni finali, qualche nota.

      Mangiare carne cruda è perfettamente possibile, tanto quanto mangiare carne in via di imputridimento; sviluppiamo rapidamente o abbiamo enzimi che ci consentono di farlo. Certo ricorderai il concetto della “frollatura”? Io ho visto persone apparentemente civili mangiare quella che non saprei come definire se non una carcassa putrefatta di agnello, roba da scappare a gambe levate. Ti risparmio il circo degli orrori di cose che si lasciano putrefare per assumere più “gusto” per rispetto alle tue scelte alimentari (credo di interpretare correttamente se penso tu sia vegetariano o vegano, sì?) Comunque l’imputridimento è molto ricercato anche per molti vegetali, come sapore. Bleach, sì, personalmente sottoscrivo.
      Pensa a quanti mangiano carne cruda, o pesce crudo, o uova crude. Al momento attuale si va pensando addirittura che la cottura non aumenti la digeribilità, ma al contrario, solo la masticabilità e la sicurezza del cibo. Io nel dubbio cuocio, ma carne equina o bovina, meno cuoci e più sono buonee digeribili. E’ un bel mistero, in effetti.

      Circa la carne entrata tardivamente: mah! Se parliamo di uomo come siamo noi, deboli e sfigati, facciamo un errore di antropocentrismo. A parte il fatto che io parlo quasi sempre di proteine di origine animale, e non di carne (ivi comprese oltre a uova e latte anche insetti, larve, eccetera, ancora la spina dorsale dell’alimentazione di vari ominidi e varie popolazioni, di nuovo, bleach per me), come giustamente fai notare l’uomo così com’è ha bisogno di ausili tecnologici per cacciare o uccidere (diciamo di sì). Il fatto è che questi non gli mancano di sicuro, da almeno 5 o seicentomila anni. Un tempo discreto. Tipo, inseguire il branco di equini fino al precipizio, spaventandoli, e poi farli cadere giù in branco. Oppure, inseguire a piedi e mani nude il cervo nella foresta finchè questo terrorizzato non cede, e allora spezzargli il collo, o centrarlo con una punta, come fanno tuttora in alcune parti del mondo.

      Siamo una razza di assassini, e tra gli assassini, sicuramente cannibali. Non mi faccio il punto di andarne fiero, ma di rendermene conto, sì.

      • Satyavan ha detto:

        Ciao. Quella sui canini confrontati con l’australopiteco: non ho 25 anni di studi all’attivo sull’argomento…. ma per quel che ho letto io era frugivoro o quasi (si dice mangiasse anche insetti o poco più…). e anche se fosse antenato di carnivori, i nostri canini lo sono molto più di nome che di fatto, non credo ci si possa attaccare a questo dato per valutazioni sulle nostre abitudini carnivore e ancora necessità dietetiche.

        Uova: vero, ma non credo che potessero avere una particolare rilevanza prima che diventassimo stanziali e sviluppassimo l’agricoltura. Bisogna salire sugli alberi (non ci hanno sempre detto che ne siamo scesi…?), uova di tartaruga forse (ma mica dappertutto, al mare e poco più), fa forse eccezione l’aborigeno australiano che si cibava di uova di struzzo…. Ma mi sembra molto improbabile che fosse un piatto regolare e che la fisiologia umana si sia adattata a tal punto da averne bisogno come nutriente essenziale per la salute.

        Il latte: quali altri mammiferi bevono il latte dopo lo svezzamento e per giunta da un’altra specie? Non mi pare si possa dire che questa nostra abitudine sia “naturale”, siamo una anomalia. Non ha senso in termini naturalistici pretendere che noi ci dobbiamo nutrire di latte o latticini in età adulta per rimanere sani. Casomai il contrario. Ed è per questo che l’intolleranza al latte non deve meravigliare e neanche preoccupare. Si smette con i latte e formaggi e si sta meglio. E’ anzi giusto (e molto “naturale”) che non si sviluppi più lattasi. Quanto alle allergie e intolleranze dal tuo link: “In genere, gli alimenti che determinano con maggior frequenza manifestazioni cliniche di allergia alimentare sono: uova, latte, pesce, crostacei, arachidi, nocciole, soia, frumento, seguiti poi da vegetali come mela, noce, sedano, pomodoro, banana, kiwi, pesca, carota, pera.” Sarebbe interessante vedere le percentuali, ma uova e latte vengono sempre citati per primi. Comunque, le cause credo vadano oltre la questione pro e contro-veganismo: principali sospetti sono gli inquinanti chimici (non poco dovuti però a una “zootecnia onnivora”).

        Gli studi sui Masai, le carni rosse, ecc.: appunto…. vedi che con questo tipo di ricerche si può sempre rivoltare il calzino e sostenere la propria impostazione ideologica? 😉 E anche questo non c’è nulla di male, lo faccio anche io, ma anche di questo bisogna rendersene conto.

        Razza assassina? Sarà… ma che cosa dovrebbe giustificare? Anche tra di noi lo siamo: se ci scannassimo tutti staremmo meglio? Siamo anche una razza guerriera: se aggiungessimo un’altro bel po’ di guerre nel mondo le cose andrebbero meglio? Questa idea che certi istinti naturali, che una volta potevano anche costituire un vantaggio evolutivo ma ora non più, sia un bene soddisfarli ci sta distruggendo, non proteggendo, e tanto meno migliorando.

        Parli di “scarsi apporti di proteine”: se ti riferisci alle diete vegetariane e anche vegane, non è così. Non c’è nulla che non ci sia anche nel mondo vegetale. Hai mai sentito parlare di un vegetariano ammalarsi per carenza di proteine? Io però conosco tanti onnivori che si ammalano per eccesso di proteine…. La questione delle proteine nel veg è un mito senza fondamento scientifico. E non credo che per gli ominidi fosse diverso (ambiente permettendo), i primati più simili a noi (frugivori o quasi) se la cavano egregiamente. Chiaro che se emigri ai poli è un’altra cosa….

        Per “mangiare” carne cruda intendevo il masticarla…. certo che è possibile, ma prova con la carne di selvaggina, tutto sembriamo che addatti per farlo. Era meglio se è una carcassa putrescente? Ok, ma deve averla già smembrata qualcuno prima (e allora che cacciatori naturali siamo?) Mai provato a scuoiare un animale con le mani o i denti? Facevamo come le iene o gli avvoltoi? Ma a quelli almeno è stato concesso di avere becchi e denti aguzzi. Protesto col Dio non vegano che non ci abbia concesso nemmeno quello! Fare cadere le prede nei precipizi? Ci vogliono proprio tanti precipizi che non mi pare ci siano in giro…. e anche questo è un’atto che ci vuole parecchia intelligenza. Inseguire a piedi nudi per lungo tempo? Devi avere in mente il concetto di media….. si certo forse c’è chi lo fa per istinto programmato nel dna, ma poi ci vuole l’oggetto appuntito per uccidere la preda, scarsamente osservato anche nei primati superiori mi pare. Pescare? Ti pare che la nostra anatomia ce lo permetta senza mezzi artificiali? Prova ad acchiappare un pesce che ti passa tra le gambe. Naahhh… è un’impalcatura teorica che non sta in piedi, è evidente che così come siamo fatti in natura, nudi e crudi, prima dell’intelligenza che permettesse di costruire frecce, armi, reti o trappole, non possiamo proprio avere mangiato granché carne. Il quadro generale non propende affatto per l’homo sapiens naturalmente dotato per essere un cacciatore naturale (e tanto meno bevitore di latte di specie altrui). Anatomicamente parlando, se ci confrontiamo con altri predatori, facciamo proprio pena…. assolutamente ridicoli! Mi sembra più ragionevole pensare che prima dovevamo essere prevalentemente vegetariani (sia pure con occasionale menù a base d’insetti, forse qualche carcassa, ma non molto più….) ed è improbabile che il nostro apparato biologico e metabolico adattato a quella dieta richiedesse in modo così impellente proteine animali. E in quei 500.000 anni successivi non pare sia avvenuto granché se ci confrontiamo con i nostri cugini genetici al 95 \% quali gli scimpanzé e che sono (quasi) frugivori. Trovo allora più convincente questo ragionamento: http://blogs.scientificamerican.com/guest-blog/2012/07/23/human-ancestors-were-nearly-all-vegetarians/

        Ma ovviamente ognuno guarda alle cose con i suoi “occhiali ideologici” (io compreso naturalmente). Allora, concludo dicendo questo…. Allo stato attuale delle nostre conoscenze scientifiche è del tutto azzardato trarre conclusioni da teorie e speculazioni. Tutti questi discorsi sono anche molto interessanti, ma solo da un punto di vista storico e antropologico, non biologico. Se vogliono dimostrare che siamo onnivori (ovviamente lo siamo, nel senso che siamo capaci di mangiare carne, è una classificazione, una convenzione tassonomica della zoologia, non una direttiva dietetica), o che abbiamo sempre cacciato fin dalla notte dei tempi (ovvio, chi lo nega?), o che per un certo periodo mangiare carne abbia costituito un vantaggio evolutivo (io penso più una necessità evolutiva), questo mi quadra, non mi crea nessun problema. Ma quando da questi discorsi si vuole estrapolare presunte necessità e idealità alimentari di proteine animali per il nostro organismo, che vorrebbero convincerci che mangiare carne sia necessario, più salutare o anche solo preferibile, allora diventano considerazioni che fanno acqua dappertutto. Degli elementi scientifici che dimostrino come la carne e i derivati del latte siano alimenti necessari per mantenerci in salute e che la dieta onnivora sia la nostra dieta ottimale preferibile rispetto a quelle veg, non ne ho visti, né qui né altrove. E allora guardiamo ai fatti che parlano da sè. Si, io vegetariano da 25 anni e vegano da 4 e scoppio di salute, eppure faccio una vita sedentaria e me ne infischio di prendere precauzioni salutiste, fatta eccezione per la B12 (e a differenza di mio fratello, più giovane di me, che fa footing tutti i giorni, ma è della serie “io non potrei mai rinunciare alla carne”, lui corre dal medico ogni due settimane per qualcosa). Vero, non si fa statistica con un punto. Ma stai pure certo che se ci fossero statistiche che anche solo timidamente suggerissero che essere vegan fa male le lobby della carne non avrebbero perso l’occasione per organizzare campagne mediatiche martellanti. Quei pochi studi che ci sono (pochi probabilmente non a caso…) infatti, purtroppo per loro, suggeriscono l’esatto contrario. E’ dovuto alla maggior consapevolezza salutista dei veg? Il solito calzino che possiamo rivoltare a piacere. Ok, allora non estrapoliamo nemmeno in senso inverso…. 😉 Ma rimane il fatto che la necessità di proteine animali è un mito popolare che non ha alcun fondamento scientifico e contraddice l’esperienza sul campo di milioni di persone che hanno fatto una scelta ormai decennale e di cui i pentiti (per motivi di salute almeno) sono una minoranza quasi inesistente. A differenza di coloro che hanno optato per tante altre diete iper-proteiche (animali e non) o presunte ‘paleo-diete’ carnivore.

        Ciao,
        Satyavan.

  3. Giorgiorgio ha detto:

    Primo, sei il mio dio personale.

    Secondo. Solo tu potevi farmi leggere un km di roba ridendo sempre come un matto e tutta d’un fiato!

    Terzo. Solo tu, come elettrotecnico, riesci a insegnarmi qualcosa che non so a livello di biologia, ti sono infinitamente debitore. Sei un grande studioso, un cervello sopraffino!

    Nonostante tutto voglio lasciare i miei due cents a questa discussione.

    Mi spiace dirti che il tuo concetto di “carne cruda” non collima con il concetto che i vegani/vegetariani vanno portando avanti per “dimostrare” (hahahahahahaa!!!) che NON siamo carnivori. A parte il fatto che è vero che “non siamo carnivori” (ma chi l’ha cazzo mai detto?? Onnivori si è sempre detto, chi mai ha detto che siamo carnivori, vigliacchi della parola!!), mi chiedo come mai nessuno ha mai sputato in faccia a questi tuttologi che NON siamo erbivori. Siamo molto meno erbivori che carnivori. Non abbiamo la minima possibilità di estrarre glucosio dalla cellulosa dato che, mi pare, non abbiamo un rumine (il quale, sarò pedante, contiene batteri e protozoi che pre-digeriscono la cellulosa, sennò col piffero che la mucca riesce a nutrirsi!). Tornando alla faccenda dei “carnivori”, mi son spesso sentito dire che non siamo carnivori perchè non possiamo mangiare carne cruda da prede “a cuore pulsante”, come fanno i felini. Troppo facile mangiare una tartare, quella è frollata, già degradata e pre-digerita!! Ma non possiamo mangiarla “a cuore pulsante” ! Dobbiamo cuocerle o frollarle, questa è la prova che “non è un’alimentazione naturale”, la natura non prevede cottura, secondo loro. E sticazzi, dico io? Le Iene sono quindi erbivore? Oppure qualche vegano è in grado di mangiare patate crude? Scommetto che le preferisce fritte, così come la natura le ha concepite! E il grano? Perchè i vegani lo preferiscono sotto forma di pane, invece che sgranocchiarlo così come viene dalla spiga? Melanzane? I legumi non provocano intolleranze? Parlatene con chi soffre di favismo, secondo il concetto vegano dovrebbero ricavare le proteine dall’insalata o dalla frutta (auguri!) o dal seitan (alimento naturalissimo e che sa di bistecca come, citando Carlo che cita altri, la merda sa di cioccolata).

    Senza tediare ulteriormente, le preferenze sensoriali e organolettiche hanno un senso. Ciò che è amaro come il fiele è spesso (non sempre) velenoso. Ciò che è dolce, e quindi incontra maggiormente i nostri favori, è ricco in glucosio, ovvero il carburante principale del nostro organismo. C’è un motivo evidente, lo vede anche il mio gatto, che preferisce un pezzo di carne cruda alla marmellata. C’è un motivo, quindi, se a volte preferiamo carne al posto di verdura (o viceversa) o se ci piace cambiare menù. Cambiare è buono, ogni elemento essenziale sta in cibi diversi. Perfino i gatti si rompono le palle del solito cibo, questo perchè l’evoluzione ha favorito gli animali che non si accontentavano di solo “pasta all’olio” o di topi. Se, quindi, ogni tanto mi va una bella orata o una bella bistecca, vorrei che nessuno mi rompesse le palle, come io non romperò le palle a chi preferisce il tofu a una salsiccia, che continui a farsi del bene.

    Un ultimo appunto sull’ingiustizia di uccidere animali per cibarsene, lo “specismo” come amano definirlo “loro”. Anche solo respirando tolgo qualcosa a un altro essere, Se mangio solo vegetali significa che favorirò lo sfruttamento intensivo di km quadri di terreno per i miei bisogni, togliendo cibo ad altri erbivori e quindi togliendo cibo ad altri carnivori, che moriranno di fame e stenti. Se mi compro una casa tolgo foresta ad altri animali, ricci, serpenti, rane, ragni. Se mi compro un’auto idem e uccido migliaia di pesci per il petrolio che si riversa in mare o per le piattaforme di trivellazione. Se mi compro un cellulare o uso carta faccio la stessa cosa. Non è possibile vivere e/o sopravvivere se non a discapito di altre vite, è un concetto della fisica che nemmeno i vegani sono riusciti a confutare: l’energia non si crea, nè si distrugge e il pianeta terra è un sistema termodinamico “finito”. Quindi se non uccidiamo animali per cibarci, li uccidiamo per cibarci ciò di cui si ciberebbero loro. Attaccatevi!

  4. letteredalucca ha detto:

    ciao, giorgio mi ha mandato a leggere qui e io da brava ho ubbidito.
    tempo fa avevo scritto una cosa in merito, per cui te la mando, se ti va di leggerla…
    http://letteredalucca.wordpress.com/2011/07/14/che-ce-per-cena/

  5. carlovanni ha detto:

    @Satyavan:

    premetto che non faccio parte di nessuna lobby dei produttori o consumatori di carne (detto tra noi non sapevo nemmeno ne esistesse una, mentre invece mi ricordo bene per i prodotti a base vegetale United Fruits e Unilever, che avrebbero tutto l’interesse a dire che frutti tropicali e margarina sono favolosi e da comprare…ah già, è già successo, ma sicuramente le due cose non sono collegate, non sono un complottista).

    Premetto anche che ho amici che fumano e bevono e conducono una vita da scellerati, e alla loro domanda “Ma come, tu non mi rimproveri?” replico di norma “Mi spiacerà quando non ci sarai più, per il resto, purchè non lo imponi a me, fai la vita che preferisci e che ti piace di più”, quindi non è che io mi scandalizzi in maniera particolare se qualcuno che conosco vuole basare la sua dieta sul costante ed esclusivo consumo di datteri, o di lenticchie, di dadi da brodo, sperma o cartoncino Bristol, figuriamoci poi se vuole portare avanti scelte che addirittura apparentemente risultano etiche e vantaggiose anche per gli altri che li circondano. Fate pure, purchè con la delicatezza di ricordarmi una supposta superiorità morale che sarebbe difficile da misurare (e non parlo della discussione in corso, che è al di sopra di queste bassezze mi sembra).

    Detto questo, porto poco gli occhiali da vista, figurati quelli ideologici. Non ne sono ovviamente immune, ma cerco di liberarmene tutte e volte che mi pesano sul naso: sono scomodi, dolorosi e impediscono di vedere se vai a sbattere. In una parola: disutili. Tanto non vinco niente, non èche devo avere ragione.

    Non riesco a capire come sia possibile glissare serenamente su determinati dati di fatto.

    Non riesco a capire come si possa pensare che l’organismo dell’uomo sia felice di ingerire vegetali quando gli 8/10 dei vegetali che possiamo ragionevolmente mettere in pancia causa coliche, flatulenze, stipsi, malassorbimento di sostanze nutrienti proprie e di altri cibi quando non gravi intolleranze http://confiserie.ch/content/ueberuns/portrait/pdf/Allergie-Infos-Italienisch.pdf – QUASI TUTTE le intolleranze alimentari e le allergie alimentari sono riferibili a cibi vegetali o di origine vegetale, uniche gigantesce eccezioni crostacei, uova, latte e in alcuni casi carne di maiale – e si tratta sempre di cibi ricchi di istamina, quindi ad essere precisi non è tanto una reazione allergica quanto una super risposta ad allergeni altri (vedi sopra). Non esistono carni o pesci tossici a meno che non siano degenerati battericamente; in compenso, l’eccesso di queste sostanze è se non letale sicuramente dannoso per l’organismo. Ma prima di avere fastidi dalla carne devi mangiarne un cincinino di più di quello che sarebbe, per dire, frutta, bacche, erba verde, i cari legumi. I canini sono lì perchè c’erano da prima, segno ovvio che poter aggredire ANCHE carne (per non dire di poterla digerire, cosa che agli erbivori riesce maluccio mentre invece chissà perchè riesce meglio di noi la digestione dei vegetali) è stato un vantaggio adattivo non da ridere. Ora che andiamo al sueprmercato e l’unico rischio è saltare la raccolta punti ci ridiamo sopra, all’epoca poter rompere un occo e succhiare il midollo che altri avevano lasciato lì c’è caso che abbia fatto una grossa differenza.

    In termini di biodisponibilità, i cibi di origine animale a parità di peso, completezza e digeribilità sono imbattbili. Meraviglioso l’esempio della rucola che mi ha fatto l’amica vegana: contiene il triplo di calcio del latte. Certo. Peccato che sia quasi completamente non assorbito, mentre al contrario quello del latte non dà problemi di questo genere, in assenza di altre pregiudiziali (intolleranze precedenti, infiammazione colon continua, ridurre il latte a una merda liquida come fanno in quasi tutte le parti del mondo tranne che in Italia e poco altro).

    Non dubito che i nostri antenati mangiassero poca carne, o pochi cibi di orgine animale. Ce n’erano disponibili POCHI. Se tu fossi chiuso per un anno nel reparto macelleria dei grandi magazzini, sicuramente introdurresti volentieri i fiori decorativi del bancone, ma poi ti adatteresti a mangiare quel che c’è. Così bestie che come osservavi giustamente non sono dei gran predatori, a livello fisico, presi uno per uno (sfido chiunque a dimostrare che grazie a cooperazione e tecnologie, che abbiamo disponibili da sempre, non siamo la razza di cacciatori più abili e pericolosi del pianeta, da sempre: io attualmente per la carne di cavalo vado dal mio macellaio Ermanno, che alleva con grande cura e amore i suoi animali uno per uno, togliendo anche loro la vita con umanità, trovando in effetti scomodo cercare branchi da cacciare giù da dirupi che in Pianura Padana sono molto rari, per non dire dei branchi) si sono adattate a cacciare giù quel che c’era, e con grande fatica. Cito la frase giustamente considerata definitiva del lungo e interessane articolo che mi hai riferito, quella di Gregor Yanega. In condizioni di reali necessità alimentari, solo un pazzo avendo a disposizione una bistecca si butterebbe sulle carote. Dopo qualche settimana, andrebbe a far parte della dieta di qualche altro organismo. Chi si nutre ANCHE di proteine animali non ha bisogno di integrare arginina, creatna, carnitina, ferro, zinco, magnesio, calcio, vitamine A, D, K, B; un giorno non lontano spiegheranno come gl iintegratori non facciano parte dell’alimentazione e siano più dannosi ch ealtro, così come la crusca presa al di fuori del suo ciclo naturale, attaccata al cereale, sia da evitare come la peste.

    Sono contento che tu stia bene. Io al contrario più vegetali e simili ingerisco e più sto male, ivi compresi i simpatici zuccheri, fruttosio incluso. Viceversa se mangio specialmente carne e legumi sto benissimo sotto tutti gli aspetti.

    Quindi vedi, direi di tralasciare sia le esperienze soggettive che quelle etiche, che poi sono le uniche ad avere un reale significato, finchè parliamo di cose scientifiche (con tutto quel che vuol dire “scientifico”, capace che domani si dimostra che avevi ragione tu, o che avremmo dovuto ingerire per stare bene un pezzetto di asfalto al giorno – nel qual caso se mi facesse bene lo farei, c’è tanta strada da smaltire. Quanto all’esperienza di tante persone, parliamo di una razza che guarisce con l’omeopatia, capiamoci).

    Continuerò comunque a mangiare quel che mi soddisfa, a meno che non mi faccia espressamente male, quindi vedi che la discussione è praticamente solo accademica; ma se i dati sono evidenti, quale è il problema nell’accettarli? Tu se dimostrassero che hai una alimentazione da pazzo ma credessi di fare del bene sul piano etico e stessi soggettivamente bene, la cambieresti? Immagino di no. E quindi? Dire “sì, in effetti la chimica non è una opinione e funziona così”, a me non causa problemi.

    Ciao,
    Carlo

  6. Aldo ha detto:

    Non capisco come in nessun caso venga citato la questione ambientale! Noi viviamo oggi e qui, in modo assolutamente innaturale, poco senso hanno le disquisizioni sul cosa sia naturale o meno, origine, evoluzione o adattamento.. Decidere cosa e quanto mangiare è una scelta che deve essere consapevole sugli impatti ambientali generati, oltre che alle sofferenze e trattamento animali (credo più conosciute anche se la questione etica è complessa ma è altro). Chiaro che anche un cellulare impatta o un viaggio in aereo.. si prova e si deve fare il meglio.

    In sintesi: siamo tutti dentro quel grande supermercato che citavi, e le proteine animali (ovvio che siano prelibate e preziose!) non bastano per tutti! mangia carne chi è più forte a discapito dei deboli o più poveri alla cassa (per adesso tu come europei e nordamericani); tra non molto non sarà sufficiente e sarà una scelta condizionata.

    Prova a dire che è un’argomentazione “inutile, lacunosa e speciosa” quella ambientale, piuttosto prova a pensare a un vegetariano/vegano sì come un folle, ma come qualcuno che sulla faccia che ti consente di mangiare il doppio della dose di proteine animali in due…

    Se Dio non è vegano allora se ne fotte delle generazioni future; non mi sembra sostenibile (nè da sostenere).

    • carlovanni ha detto:

      Che Dio se ne strafotta delle generazioni non solo passate e future ma anche presenti, mi sembra assolutamente ovvio, dato lo stato delle cose e la gestione tra l’allegro e il vendicativo che ha sempre avuto della sua Creazione, Bibbia docet; e sicuramente non è vegano, altrimenti non solo ci avrebbe forniti di strumenti atti a non restare rachitici mangiando l’erba dei campi, come avviene per le zebre (ma sono sicuro che Dio le ama di più, sono anche più eleganti a ben guardare, e parlo da Interista, è una sofferenza ammetterlo), ma ci avrebbe anche dato il buon esempio non mostrando in ultima (ma anche in prima) analisi di essere fissato col consumo di sangue, sangue, sangue. Allora, delle due l’una: o Dio è un vampiro, e allora riscrivere la Bibbia in chiave vampirica sarebbe non solo un successo editoriale incredibile, ma anche lecito, oppure l’idea che nel sangue ci sia una marcia in più è centrale, e col Nuovo Testamento Dio che all’inizio diceva “me lo magno tutto io” stavolta dice “ok, mi sembra giusto, spartiamo, eccovi il pezzo migliore”.
      Ma esulando dalla questione dottrinaria, di per se stessa fin troppo affascinante, torniamo all’argomento del post.

      Che era dichiaratamente sia a favore delle motivazioni etiche, ambientali ivi incluse, e lo ribadisco in più punti; in questi passaggi, l’unica cosa che mi rifiuto di fare è inginocchiarmi di fronte alle pretese di superiorità morale altrui, quando mi sembra ovvio che la vita di un individuo e la sua responsabilità verso quello che lo circonda sia da considerarsi a partire da tantissimi fattori, non ultimi la mancanza di vanità e arroganza propria di tanti che puntano il dito contro gli altri.

      Le motivazioni ambientali ad esempio non sono nè inutili nè speciose né etc., ma come ricordi dalla nostra discussione sarebbero da mettere in discussione anche esse, e con mente molto aperta. Quanto incide nella catena del consumo, ipotesi, dell’acqua o degli idrocarburi il passaggio “macelleria”? Siamo sicuri che sia la parte preponderante, quando India e Cina che hanno industrie del carnivorismo molto ridotte o assenti rispetto a quelle occidentali (che poi cristo dio, stiamo sempre parlando di USA, rendiamoci conto, stiamo proprio scimmiottando tutte le loro logiche e le loro ansie) e consumi di acqua e idrocarburi paragonabili o superiori ai nostri? Allora cos’è, la verdura che distrugge l’ambiente (in parte enorme, e massiva, e letale e definitiva, lo sappiamo da mo’), o l’aggiunta dell’anello animale, o sprechi e inefficienze?

      Mangiamo anche pistacchi, perchè ce lo possiamo permettere, e viaggiamo in aereo, e andiamo al cinema, e usiamo l’automobile, e leggiamo di poesia e parliamo di cose inutili e vacue tutto il giorno, passatempi da ricchi perchè ce lo possiamo permettere, e facciamo raccolte differenziate che non vengono poi separate nell’inceneritore, e aiutiamo a distanza bambini malati ma umiliamo i passanti, andiamo in chiesa ma ce ne fottiamo del prossimo già sulla soglia.

      Quello che non riesco ad accettare: le motivazioni surreali che vogliono razionalizzare quelle etiche. In cuor tuo senti che stai bene così, che per te è giusto? Fallo. Ma non venirmi a dire che è scientificamente corretto e giusto e hai la ragione in tasca, “razionalizzazione” è una antica tattica della mente, molto letale però per la concretezza.

      Sia chiaro sia per te che per gli altri lettori che è un “tu” generalizzato, Aldo Treville è splendida persona e io lo stimo molto sia come collega che come essere umano, e non siamo in litigio per nulla.

      La dura realtà è che ciascuno vuole essere dalla parte di quelli che di risorse ne hanno così tante da poter scegliere quale, tra quelle a disposizione, scartare,o sprecare, e di solito si tratta di quelle che gli interessano di meno, fino a raggiungere un equilibrio psicofisico nel quale si senta a suo agio.

      Io mi sento perfettamente a mio agio nel cucinarmi una parmigiana di melanzane, che per venire perfetta può anche includere carne macinata, ma soprattutto ha bisogno di parmigiano, o di ricotta salata, o di mozzarella. E così di un piatto squisitamente vegetariano secondo il pensiero, diciamo, vegano, già abbiamo fatto un orrido strumento di sfruttamento. Ma quando ho voglia di finocchi e li trovo li gusto tantissimo. Ma quando ho voglia di affettare un salame e gustarmelo col pane caldo me la godo sinceramente.

      Mi ha fatto molto ridere l’articolo pubblicato in questi giorni, “diventeremo tutti vegetariani perchè la carne non ce n’è per tutti”. No; chi ha potere continuerà a mangiare carne, e anche chi ne ha meno, mangerà verdure migliori di chi non ne ha, e berrà acqua potabile. E certamente, tutti vogliamo fare parte della parte di mondo che ha più risorse, il che implica anche sfruttare quelle altrui. E deve essere chiaro che una busta di arachidi salate ha sull’ambiente un impatto centomila volte maggiore di un freezer pieno di carne di animale allevato e macellato a chilometri zero.

      Quindi, dove sta il limite da porsi?

      Da una parte, nel coraggio di guardare in faccia le proprie scelte e di conviverci quotidianamente, senza assurdi sensi di colpa, che sono un lusso esagerato. Il che implica anche evitare di razionalizzarle adducendo inesistenti ragioni scientifiche totalmente fuori luogo e indifendibili.

      Dall’altra, nell’evitare gli sprechi, le inefficienze, le inutili crudeltà, l’arroganza, il coccolarsi in un paradiso artificiale di beato autocompiacimento.

      Devo ricordare ancora una volta a chi legge che Aldo è persona ottima e non scade in eccessi di cattivo gusto, così come mi pare anche Satyavan; io al confronto sono molto più irritante, di sicuro. Questa mia è una condanna dell’ipocrisia, dell’arroganza, degli eccessi.

  7. claudia ha detto:

    ma sei scemo?

    • carlovanni ha detto:

      No, sono Charlie. Lo so, può essere un problema. Ma illuminami, ti prego: capisco il tuo commento data la grande confidenza che c’è tra di noi, ma da cosa nello specifico é motivato, Claudia?

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