Daenerys è una creatura inutile.
4agosto 7, 2012 di carlovanni
Attenzione, potrebbero esserci anche degli spoilers, ma poi in effetti non so.
Credo che la parola definitiva sull’argomento l’abbiano fatta dire a Bruno Ganz nei panni di Hitler nel ridoppiaggio de “La Caduta”, quando si scaglia su Martin e sulle sue scelte di trama (Sean Bean come spoiler vivente è una delle cose più precise mai dette).
Ho appena finito di leggere “I fuochi di Valyria”, ultimo capitolo nell’edizione italiana (adesso poi ve lo dico) delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di R.R. Martin, e come spesso succede sono rimasto con una bocca come chi mangi del tofu tiepido con su una generosa dose di aceto balsamico da 140 Euro a decilitro:
vale a dire,
ma che cazzo è?
Dopo avere annusato la fantasy degli ultimi venti anni e decretato si trattasse nel 90% dei casi di pura merda, colto dalla disperazione ho provato a leggere Martin, e, sorpresa! Scrive da Dio!
Anche se col senno di poi dovevo già saperlo, chi in passato (taaaanto passato) aveva letto “I Re delle sabbie” avrebbe dovuto già saperlo.
C’è da dire che le Cronache sono un arazzo un attimino complesso e fuorviante che, per quanto scritto bene, non è pensabile possano tenere sempre un ritmo e una qualità elevatissima.
Poi la modalità Mondadori di darle al pubblico non aiuta.
Tipo, di ogni libro originale, sulle 1000 e rotte pagine, loro che fanno? Astutamente, ne fanno 3 o 4, così voi babbei spendete non 27 Euro a libro (costano come il manzo Kobe), ma 27 moltiplicato 3 o 4, così gli amministratori Mondadori possono comprarsi le mignotte che preferiscono e i loro Agenti possono andare in giro vestiti come sposi, alla faccia dei poveri.
Io glie la metto simpaticamente al culo leggendomi il tutto in Biblioteca, e aspettando la versione Urania: formato originale, scarsi 10 Euro, chi se ne frega della rilegatura. E poi i tascabili sono comoderrimi.
Spezzare un libro in più parti, oltre a un problema economico di fondo per chi legge, causa anche qualcosa di peggio.
Pensate a un libro qualunque.
C’è una suddivisione naturale in tre parti:
Inizio, in cui vengono presentate scena e personaggi, si creano gli interrogativi, si dà il via al pathos;
Mezzo, in cui si prende per il culo il lettore allo scopo di raggiungere le 3 – 400 pagine canoniche che devono necessariamente andare in stampa;
Fine, in cui si cerca di cuocere a modo tutta la carne che si è messa al fuoco (sperando ci si riesca), si risolvono i dubbi, si dipanano i misteri, le scene tragiche arrivano al culmine, ci sono rivelazioni, e c’è il finale, e Stephen King scrive un mucchio di cazzate (se leggete King, evitate le ultime 20 pagine e tutto andrà bene).
Se lo spezzi in tre, ti ritrovi con 3 robe monche:
Primo libro, in cui si parla di un sacco di cose e poi si lascia lì tutto, chiudendo alla cazzo di cane.
Secondo libro, che si apre alla cazzo di cane, e si chiude alla cazzo di cane, e nel mezzo non succede praticamente nulla.
Terzo libro, che si apre alla cazzo di cane e si chiude alla grande, salvo che nel giro dei due anni che sono passati dal primo libro non sappiamo più di cosa si stia parlando.
Ergo, dovremmo rileggerci tutto da capo, anche se li abbiamo acquistati 3 anni fa; e tra l’altro, senza la certezza di vedere il finale della saga, che se aspettavate Mondadori, stavate freschi. Ha ricominciato a pubblicare solo e soltanto perchè si è accorto che la gente guardava la fiction, e un po’ sull’onda della pubblicità gratis, un po’ per tutto, forse ma forse portiamo il tutto alla fine.
Questo ultimo capitolo è il classico libro di mezzo dopo un inizio non esaltante (“I guerrieri del Ghiaccio”), e dopo almeno altri tre o quattro libri non esattamente esaltanti (che nella Martiniana intenzione sarebbero poi due).
Soprattutto, ci si sta dilungando su personaggi che sono eccitanti come una serata a vedere le diapositive dei viaggi altrui.
Il Cavaliere delle Cipolle? Ma veramente vogliamo stare a frantumarci le palle con tutti i pensieri e i dubbi e le incertezze di questo pavido, opportunista, bigotto ex contrabbandiere?
Tyrion Lannister: col naso ha perso anche il mordente, le palle, la motivazione, l’arguzia, diventando sempre più la replica di se stesso, una specie di Gino Bramieri nano e prevedibilissimo (ciao Gino, tu saresti stato meglio).
Jon Snow? A parte che io al suo posto sulla Barriera ci sarei rimasto tipo 3 giorni (ma perchè? Per l’Onore? Ma sti cazzi, non si scopa, non si mangia, non si ride, non si fa un cazzo, ci si rompono i maroni e poi si crepa, finis), ma è mai esistito un personaggio inutile come questo? Persino i suoi confratelli più sfigati gli danno dei punti.
Non parliamo della sparizione da anni e anni di Jaime Lannister e di Arya Stark (che stavolta fa una comparsatina: Martin, oh, grazie); non parliamo dei mille plot aperti, Sansa, i lupi, quella cretina dannosa per se stessa e per gli altri che è/era Catelyn Stark, ignorante, bigotta, stupida come una infradito col laccio rotto.
Ma, e Daenerys Targaryen?!?!?!?
Sono circa 8 libri che aspettiamo che faccia qualcosa, non importa cosa: il sangue di drago, i draghi, il potere, la madre dei draghi, e bla bla bla.
Tutto quello che è riuscita a fare finora è stato presentarsi, farsi scopare, ritrovarsi con una cosa più grossa di lei e baloccarsi con un precario equilibrio tra il fare assolutamente nulla e combinare stronzate di dimensioni atomiche. Non mi fate spoilerare, per favore; chi legge sa di cosa parlo. Le sue motivazioni di fondo possono risolversi in:
a) straziata dai sensi di colpa;
b) straziata dall’incertezza;
c) straziata dal senso di ingiustizia;
d) straziata dal desiderio di cazzo.
Persino Bersani sarebbe riuscito a combinare qualcosa, al suo posto.
Il sospetto, nemmeno tanto remoto, che Martin affidi la soluzione del destino dei Sette Regni a rincoglioniti del calibro Snow e Daenerys è, questo sì, raggelante.
Del resto, i Sette Regni non generano esattamente genii.
Personaggi come Tywin Lannister, Varys e Ditocorto, nella realtà durerebbero 15 giorni: le loro motivazioni sono plateali, le loro strategie a dir poco senza risultati. Hanno intelligenze mediocri, e mediocri tattiche.
Certo, poi, paragonati che so, a Eddard Stark o Robert Baratheon sono dei geni machiavellici.
Tipo: il segreto più custodito dei Sette Regni erano i bastardi del Baratheon.
Certo, ci vuole un trattato apposta, e molte persone moriranno per nascondere ragazzi che a 8 anni sono alti 1,85, sono mori corvini, mascelluti e spuntano i rasoi nel radersi, donne comprese.
A differenza di Robert Jordan, se non altro, qui siamo sicuri che sia effettimente un uomo, a scrivere: le figure delle donne, tutto sommato, sono tratteggiate un po’ a casaccio, con motivazioni sempre un attimo lasciate lì, stereotipate. (Jordan, o è gay o scrive sua moglie, quello un uomo non l’ha mai visto in vita sua).
Che posso dire? Spero viva abbastanza per finire il lavoro.
Categoria: fantasy | Tag: aceto balsamico, alla cazzo di cane, arazzo, Arya Stark, Barriera, Bruno Ganz, carne, Catelyn Stark, Cavaliere delle Cipolle, cazzo, Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, culo, Daenerys Targaryen, decilitro, diapositive, Dio, Ditocorto, Eddard Stark, Euro, fantasy, fuoco, Gino Bramieri, Hitler, I fuochi di Valyria, I guerrieri del Ghiaccio, I Re delle sabbie, Jaime Lannister, Jon Snow, La Caduta, lettore, madre dei draghi, manzo Kobe, Mondadori, pathos, pubblicità gratis, R.R. Martin, rilegatura, Robert Baratheon, Robert Jordan, sangue di drago, Sansa, Sean Bean, Sette Regni, spoilers, Stephen King, sti cazzi, tascabili, tofu, Tyrion Lannister, Tywin Lannister, Urania, Varys
Leggerei volentieri… ma gli spoiler -anche se dalla dubbia presenza – mi terrorizzano 😀
l’ho riletto – praticamente non ce ne sono, è un libro di mezzo e non succede niente di rilevante, ma questo già lo sai 😀
^^ Grazie. Il mio odio per Dany-vagina-dorata è noto a tutti e la tua tirata mi ha rinfrancato lo spirito. Una piccola parte di me confida ancora che muoia, certo mi farebbe irritare di aver perso tempo a leggere i suoi capitoli ma almeno sarebbe un gran colpo di scena. Non una morte eroica, una morte del cavolo in un punto inutile.
Non sono sola al mondo. Io il libro l’ho letto in inglese e ti confermo che alla fine succedono cose, anche se Martin le fa sudare parecchiotto con i lunghi capitoli intermedi, non posso immaginare quanto sia esasperante leggerlo a pezzi.
Spero che riesca a finire la saga, magari con soluzioni meno raggelanti…
Confido nell’indiscutibile bravura di Martin (letto anche “Il battello del delirio”?) e mi tocco 🙂 quello che temo è che alla fine faccia sposare il fuoco alla neve e vissero tutti felici e contenti, mentre un finale degno di Rodriguez, o di Carpenter, sarebbe il ritorno dello Zio Benjen congelato a mo’ di mostro che siede sul trono di spade e dice, “ok, ragazzi, avete fatto solo cazzate, da qui in avanti glaciazione per tutti e comandiamo noi mostri, MUAH UAH UAH!”