A volte ritorno, di John Niven: notevole
Lascia un commentoMaggio 31, 2012 di carlovanni
Se vi siete mai chiesti cosa direbbe Dio se dovesse tornare sulla terra come nei tempi in cui faceva scherzoni ai profeti (BOOOO, SONO IO IL TUO DIO, QUI, DIETRO AL CESPUGLIO IN FIAMME, AHAHAHA!!) ecco, questo potrebbe essere il vostro libro.
Se ogni tanto speculate su cosa accadrebbe se Gesù facesse, diciamolo pure, la grossa minchiata di tornare di nuovo tra noi, questo è decisamente il vostro libro.
Mi sto sforzando di non lasciare spoiler, ma non è mica facile. Solo che se mi azzardo a farlo vi rovino del tutto la lettura, perchè il difetto fondamentale di questo libro, forse il suo limite più grande, è la sua estrema prevedibilità.
Ciò non toglie che possa risultare comunque molto divertente.
Cristo è esattamente come me lo immaginerei oggi, una via di mezzo tra Kurt Cobain (molto più talentuoso, sebbene suoni anche pezzi di Bruce Springsteen) e il Peter Sellers de “Oltre il giardino”, e si incazza pure discretamente, stile Vangelo di Pasolini. Del resto, a guardare i talent show mi incazzo io, figurarsi se lui che ci partecipa potrebbe evitare di farlo.
Naturalmente, per chi ne abbia ormai abbastanza (io, ad esempio) della religione cattolica more catechismo vedere un Cristo che tira paurosi strali all’establishment attuale è molto liberatorio.
Non che non avessi già immaginato scene di questo tipo, del resto (in effetti, considerato l’amore che Cristo provava per gli ipocriti, io se fossi seriamente credente sarei piuttosto preoccupato all’idea di una sua nuova venuta).
Sopra ogni altra cosa, pregevole l’idea di un unico comandamento, che diventa poi il refrain del libro: fate i bravi, e in effetti non ci sarebbe bisogno di niente altro.
Consigliatissimo a chi come me durante le omelie in chiesa ha visioni mistiche dalle quali si risveglia ascoltando cazzate mistiche dette dal parroco, e ripiomba nelle visioni mistiche.