Carlo Vanni Vs. Langone
Lascia un commentodicembre 1, 2011 di carlovanni
Vabbene,
sono chiamato ad esprimere un pensiero su questo simpatico scritto, e se chiamato, non mi esimo.
http://www.liberoquotidiano.it/news/881722/Togliete-i-libri-alle-donne-torneranno-a-far-figli.html
Punto primo: non necessariamente gli italiani snobbano il mestiere di genitore. Snobbano, se possibile, le responsabilità in toto. Piuttosto di andare al ristorante e dover prenotare sono capaci di ciuccarsi di aperitivi di merda per l’eternità, così “vado quando voglio, e vado via quando voglio”.
Punto secondo: chi è di destra è realista e non si beve ideologie e utopie? Caro Langone, mi sembra che tu stia cancellando un , diciamo, 70% della storia?
Punto terzo. Langone, ciascuno sta meglio a casa sua piuttosto che a casa degli altri. Se vengono qui non è perchè c’è fisicamente spazio, altrimenti anderebbero in Antartide, nel Sahel, a fanculo (che non si riempie mai, nonostante tutti ci vadano in continuazione), e così via. Vengono qui per la promessa di un reddito papabile e di condizioni sociopsicologiche vivibili. Cosa che il nostro Paese, in relazione a tanti aspetti, non so se per il futuro sarà tanto in grado di soddisfare. L’Italia agli italiani non è uno slogan politico: è una realtà morale. Per sopportare l’Italia devi essere italiano. E se serve, ci diventi – dentro. O soccombi.
Sempre poi dimenticando che l’italiano in realtà non esiste. La mia famiglia è sulla Treccani da sempre, e sono così imbastardito dall’famiglia all’Atlantico da poter risolvere da solo un atlante genetico. Per cui: ma che cazzo dici. Ben vengano da ogni parte del mondo, e ripopolino, sempre che ci tengano, o si divertano nel tentativo.
Punto quarto: non saprei, forse a casa di alcuni il reddito è così alto da poter mantenere squadre di calcio. Io non avendo necessità di coltivare latifondo e con reddito risibile, preferisco stare anche sotto il tasso di ripopolazione (aprés moi, le delùge).
Punto quinto. Le ricerche anglosassoni fanno quasi sempre cagare, è ora di dircelo: fondamenti straabusati e poco chiari, pagate da gente che vuole dimostrare qualunque cosa anzichè ricercare, chi legge i dati è spesso un deficiente puro in senso lombrosiano.
La scolarizzazione serve alle donne a trovare (serviva) lavoro, per cui, più stai fuori casa, più aumenti l’offerta di manodopera, meno tempo hai per figliare e per curare la prole e meno stipendio prenderai.
Volete una ricetta vera e pratica per tornare non dico a figliare come opossum, ma sicuramente a chiavare di più?
Spegnete la televisione. E magari anche Facebook, e leggete meno giornali di merda.
Egregio Langone, lasci fare il sociologo ai sociologi.