97. Sviluppare fobie. Manuale per farsi lasciare

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luglio 19, 2011 di carlovanni

97. Sviluppare fobie

Manuale per farsi lasciare da un uomo.

Non siete per forza costrette a rischiare il manicomio, per essere ragionevolmente sicure di liberarvi del topo di fogna che saccheggia la vostra dispensa.

La nave, non è obbligatorio che debba affondare;

in moltissimi casi, è sufficiente che si inclini un po’ da un lato, che ci sia da mettersi a svuotare l’acqua che entra da una falla, perché il suddetto roditore abbandoni precipitosamente il natante e si rifugi su zattere considerate più sicure.

Tra la salute mentale più lampante ((io non l’ho ancora mai vista, ma molti psichiatri, di solito anch’essi in cura, mi dicono esista) e la schizofrenia più totale ci sono molti stati intermedi sui quali possiamo abilmente fare leva.

Ad esempio, è bellissimo fingere di sviluppare fobie.

Sono diffusissime;

sono spesso incurabili;

la differenza tra un semplice ribrezzo e una fobia vera e propria in molti casi è indistinguibile;

e, meraviglia delle meraviglie!!!

Ce n’è per tutti i gusti!

 

Prendiamo ad esempio la fobia degli insetti.

Pressochè qualunque cosa strisci, voli, cammini, si insinui potrà scatenare in voi un parossismo di crisi isterica;

riuscite ad individuare un posto, in tutto il pianeta, nel quale la possibilità di trovare un insetto sia da considerarsi prossima allo zero?

Io, sì; ma un trasferimento sul pack artico è comunque una soluzione abbastanza estrema da risolvere comunque il vostro problema, e dovendo, me la terrei per ultima, se proprio fosse necessaria.

Affine a quella per gli insetti c’è la stupefacente aracnofobia, molto comune, che riesce a far fare vere e proprie acrobazie a vecchine novantenni da anni considerate allettate:

il più innocuo, timidissimo ragnetto può terrorizzare omoni che sarebbero si e no irritati dalla vicinanza di un leone affamato.

Poi, tristemente diffuse, e facilmente abbinate a molti stati depressivi ci sono la claustrofobia e la agorafobia;

l’una il terrore degli spazi chiusi, l’altra quello degli spazi aperti, riescono a combinarsi così perfettamente una con l’altra da far pensare che in fondo siano la stessa cosa.

Già;

perché non è affatto detto che dobbiate avere solamente una. Potrebbero anche arrivare a grappoli:

quattro, cinque, sei alla volta.

Rendendo la vostra vita e quella di chi sta al vostro fianco un vero e proprio inferno in terra.

Potreste ad esempio essere agorafobiche ma voler uscire di casa, e una volta fuori, raggiunto il negozio tal dei tali, bene attente a non attraversare piazze nel timore vi cada in testa il cielo, trovarvi una ressa che vi toglie il respiro;

e tornate a casa, uscire di testa per una ragnatela per le scale (l’ascensore essendo ovviamente proibitissimo).

C’è poco da scherzare, me ne rendo conto.

Tanto più che una cosa è provare fastidio, timore, o semplice paura;

qui, da mettere in atto sono delle vere e proprie crisi di nervi incontrollabili, di quelle che in tre non sono in grado di tenervi, e che rischiano di attirarvi l’attenzione di tutti i ceffonatori della zona, di quelli che pensano che dare una sberla da svitare il collo a qualcuno possa servire a farlo stare meglio.

Avete un grosso vantaggio, dal punto di vista recitativo:

la possibilità di realizzare una continua escalation senza per questo apparire meno credibili.

Questo, perché le fobie arrivano piano piano, e poi a frotte, ogni tanto, qualcuna  sparisce, poi torna, poi peggiora, poi si attenua, poi ne spariscono due, e vengono rimpiazzate da un grappolo di cose del tutto nuove…

e nessuno sa veramente il perché.

Ci sono persone che guariscono spontaneamente e completamente;

altre, che neppure sottoposte ad ipnosi hanno dei miglioramenti.

Figuriamoci voi, che fingete.

E poi: la varietà delle cose di cui avere paura!

Conosco persone che sono atterrite dalla carta stampata, dai tavoli sgombri, dalle galline e dalle statue.

Da qui a dichiarare che, sebbene lo amiate, siete del tutto terrorizzate dalla sua presenza, il passo può essere veramente breve.

E dopo un cospicuo di training con altre fobie, giusto per prepararlo, sono certo sia una mossa davvero letale.

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