Il tuo corpo ti può tradire. Il Big Mac no.
Lascia un commentoluglio 14, 2011 di carlovanni
C’è mai stato, per il marketing, un Cavallo di Troia più efficace dei bambini?
Una volta ogni anno o anno e mezzo mi faccio prendere la mano da questa idea: portare il bambino da Mac Donald’s per poi regalargli l’Happy Meal.
Mentre moglie e figlio occupano un coloratissimo tavolo, io mi dispongo in coda, placido come una vacca indù, e aspetto il mio turno, in mezzo a una clientela altamente improbabile che sembra formata, nel fine settimana, in maniera importante da donne sciantosissime e stilosissime che invece di farsi portare a mangiare in ristoranti IN si contentano di due patate fritte e un hamburger.
Mi punisco mentalmente per aver pensato che si tratti perlopiù di prostitute (blowjob contro mcjob, lo scambio non è equo), perchè così non è;
è solo un triste segno dei tempi, il disimpegno ovunque, e prima di tutto a tavola.
Fatto sta. Sono lenti.
Molto lenti.
Lentissimi.
Che fine abbia fatto l’organizzazione paramilitare che io ricordavo dai tempi che furono, non lo so.
Forse, l’avere eliminato la concorrenza fa questo effetto: la carne Cremonini, più nutriente, li ha rallentati?
Fatto sta.
Per capire cosa diavolo devo, o posso, ordinare, due menù standard e un Happy Meal, sono costretto a rivolgermi al personale alla cassa.
Ecco, cosa rallentava il tutto. E già non sono fulmini di guerra (ne ho visti più veloci su sedie a rotelle), se poi devono anche spiegare il tutto…
…ma fare cartelli più chiari, no?
Eh, no; sarebbero chiari, se non fossero impestati di mille piccole offertine del giorno e del mese e di pubblicità.
Ad ogni modo:
dopo 15 minuti sono lì bello trionfante che torno al tavolo col frutto della mia caccia.
16 Euro per tre persone, e almeno 2 articoli erano esauriti e ho dovuto cambiarli (altro splendido segno di efficienza).
16 Euro così composti:
1 Big Mac
1 Filet ‘o Fish (mi sento sempre cretino a ordinarlo)
l’Happy Meal
2 Coche
2 Patate
Il che, per 16 Euro, voi capite come sia decisamente troppo.
Per la stessa cifra al cinese avremmo potuto avere svariati etti in più di cibo, un servizio celerissimo (al tavolo, badate bene), un antipasto omaggio a tutti e tre, un omaggio alla cassa, e moltissimi sorrisi.
Ma io sono troppo critico.
In fondo, sto per affondare i denti nel mitico Big Mac.
Che ovviamente non potrà mai assomigliare a quello tonico della foto, è più tipo, ecco, il paragone mi viene tra Rocco Siffredi e un novantenne pensionato dal Catasto.
Che cola formaggio (giallo canarino, ma cosa diav…) e salsina bianca (parente remota della maionese) un po’ ovunque, per non dire della lattuga che si sparge dappertutto:
il pane è troppo poco, troppo inconsistente, e in breve mi trovo a mangiare l’hamburger direttamente con le mani, che faccio prima.
Sulla confezione c’è uno slogan che francamente non ricordo, ma si riferisce al ritorno del Big Mac (ma dove era stato?) come al Secondo Avvento di Nostro Signore.
Leggo negli occhi di mia moglie, come già ogni uomo delle caverne avrà dovuto leggere, il disprezzo per la caccia miserabile che ho concluso.
Ma per fortuna, c’è l’Happy Meal!
Sorvolando sulle cose edibili che ci sono dentro, che il bimbo spazza via come se non mangiasse da una settimana (succo di frutta all’arancia e yogurt alla fragola: altro che Activia, se non evacui così…) –
– il tanto atteso giochino si rivela una roba musicale di Beyoncé Knowles, che ripete in continuazione un motivetto di anta anni fa:
“NONNO – NONNONONNO – NONNONONNO – NONNO E’ NO LIMITZZ”
Se questo non è un modo per addestrare mio figlio a farsi di pasticche in mezzo a musica esecrabile e donne di malaffare a 12 anni, ditemi voi.
La cosa incredibile è che dopo un viaggio di 3 ore piegato in due non mi viene su neanche un piccolo ruttino di tutto ciò.
Che il mio corpo in realtà anzichè al filetto aneli a queste cose?