63. Diventare una insopportabile snob. Manuale per farsi lasciare

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Maggio 24, 2011 di carlovanni

Manuale per farsi lasciare da un uomo.

63. Diventare una insopportabile snob. Manuale per farsi lasciare 

Sia detto chiaramente:

a un uomo, per definizione, costituzione e, oserei dire, destino dal quale non c’è scampo, le donne dovrebbero piacere.

Ci dovrebbe piacere il loro aspetto, le loro peculiarità, il loro carattere.

In pratica:

quella somma di cose piacevoli e di illogiche cretinerie umane che collettivamente possiamo definire “femminilità”.

Ma come a voi risultano abbastanza disgustosi i comportamenti e tratti maschili portati all’eccesso,

perché si scende precipitosamente di due o tre tacche evolutive, destinazione pitecantropo,

a noi, certi aspetti della femminilità che marciano a ranghi serrati verso l’opzione che definiamo senza tanti preamboli “modalità: figa di legno, on”.

Oppure, snob, che fa più fine.

Definiamo come sopra descritto una donna che viva curando intensamente la confezione, sia involucro esterno che quel poco che trasuda dal di dentro, come fosse un attivo odore, trascurando quelle caratteristiche umane che invece magari potrebbero far credere (ma sarebbe un errore marchiano!) che possa avere anche lei quei sette grammi di anima.

Ma se li avesse, o se potesse comprarli, la snob insisterebbe:

mi dia sette grammi di anima, ma che sia magra, per carità!

Una snob riunisce in sé tutte le caratteristiche peggiori dell’animo femminile, portate all’eccesso:

è superficiale,

incostante,

inaffidabile,

capricciosa e vacua,

vanitosa fino alla paralisi facciale (non di rado causata dal botulino),

pigra,

sempre annoiata,

studiatamente ignorante,

pretenziosa ed arrogante,

invidiosa e avida di sensazioni forti,

ma che non siano impresentabili, non sia mai!

Questo, ovviamente, non temperato dalle caratteristiche che potrebbero farla risultare umana:

magari, che so, la dolcezza, la spontaneità, la sincerità, l’empatia verso il suo prossimo.

Che per lei si manifesta solo come “il prossimo”, nel senso de “il successivo”;

ovvero, scartato l’uomo attuale come un incarto di caramella (senza zucchero; e alla menta, altrimenti, l’alito diventa pesante) ci si guarda attorno con totale opportunismo.

E’ l’evoluzione moderna della femmina di rappresentanza di un tempo e, in ultima analisi, questo orrendo Golem di silicone è colpa nostra;

quindi, come tutti i creatori imprudenti, Frankenstein insegna, adesso la dobbiamo temere sopra ogni altra cosa.

Perché è ovvio che ci vuole distruggere.

E quindi, il vostro uomo, se appena appena è sano di mente, dovrebbe prendere piuttosto male un vostro scivolone lungo questa china.

Le prime avvisaglie possono essere lievi:

tipo, lamentarsi per un’unghia spezzata.

Poi, si passa alle maniere forti:

far perdere il lavoro con una piazzata alla ragazzina che vi ha sbagliato il french di un’unghia,

recarsi a fare beneficenza dopo essere passata oltre due ore per le mani dell’estetista,

selezionare fieramente le compagnie e gli amici per non farsi vedere con quelli in odore di perdente.

Pronunciarsi sull’odore sgradevole che emana la vicina che vi ha appena aperto gentilmente la porta.

Minacciare di denuncia la maestra che ha osato sollevare il dubbio che vostro figlio, forse, è solo un bambino matematicamente normodotato, e non un novello Fibonacci.

Recarsi ai corsi di aquagym e aquastep e a pilates, e sentenziare che la badante dovrebbe anche lei far qualcosa per curare di più il proprio corpo.

Acquistare libri tenendo conto del colore della copertina e delle dimensioni del dorso, in modo che si intonino col resto della libreria.

Insomma, avete capito.

Prendete qualsiasi vana cattiveria vi possa venire in mente, e sviluppatela fino alle estreme conseguenze.

Non sarete mai in grado di competere con gli originali, ma dovreste riuscire in breve piuttosto terrificanti;

d’altra parte, a tutti è stato insegnato, fin dalla più tenera età, ad avere paura delle streghe…

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