Spingerlo a chattare. Manuale per farsi lasciare
Lascia un commentoMaggio 19, 2011 di carlovanni
Manuale per farsi lasciare da un uomo.
58. Spingerlo a chattare. Manuale per farsi lasciare
La chat, come abbiamo appena detto, è un’arma potentissima a vostra disposizione.
Ma non è detto che ci sia un solo modo di usarla.
A volte, le armi sono efficaci proprio perché le hanno i nemici;
ricordate la pantomima delle Armi di Distruzione di Massa e dell’Iraq?
(Strano, io ho sempre pensato che Massa fosse in Toscana, ma vabbè).
Torniamo per un attimo alla filosofia che permea tutto questo libro:
voi potete lasciare in qualsiasi momento il vostro uomo, ma poi, come potreste passare per parte debole e farvi consolare?
No;
bisogna spingerlo alla fuga, così poi il disappunto popolare si appunta su di lui.
E se il precedente uso della chat era studiato per lavorare sui suoi poveri, fragili nervi, facendo leva sulle sue insicurezze e paure recondite, questo che vi propongo adesso è molto più subdolo, ma al tempo stesso più efficace.
Si tratta, in buona sostanza, di creare un ambiente confortevole in cui possa svilupparsi agevolmente e maturare la sua decisione di gettare nel mare, nel vasto mare sempre così pieno di pesci, la sua grande e fortunata rete.
Diciamoci la verità:
gran parte della solidità della stragrande maggioranza delle coppie si basa, in ultima analisi, sulla paziente eliminazione delle fonti di distrazione, delle possibili tentazioni esterne.
Come ben sanno siciliani ed arabi.
La cosa buona delle tecnologie è che oggi non è necessario muoversi dal salotto di casa per tenersi in contatto col mondo;
se vuole allacciare una discussione infuocata con quella grandissima schifosa della sua ex, non deve fare altro che pigiare due o tre tasti, e il gioco è fatto.
Se ha già il vizio di starsene appiccicato al computer per lunghissime ore, magari a dilettarsi di videogiochi, sarà molto facile spingerlo al vizio del flirting elettronico;
la cosa si fa più difficile con quegli elementi, e ce ne sono tanti, che sembrano disprezzare tutto quanto è legato alla comunicazione via informatica.
A volte si tratta di problemi di sviluppo;
tipo,
“no, ho paura che mi risucchierebbe in un gorgo” (possibile, a dire il vero);
altre volte, è puro snobismo che di fronte a una qualche motivazione conveniente si squaglia come neve al sole.
Nel caso, fate così:
fatelo invitare alla chat da cari amici coi quali può sentirsi liberamente, grazie a questo, e che difficilmente riuscirebbe a contattare.
Oppure, siate voi stessa a convincerlo:
quanto mi piacerebbe durante la giornata scambiare due chiacchiere tra di noi, così, senza che nessuno possa sentire!!!
Una volta fatto questo primo passo, come sapete benissimo, ci vuole solo un po’ di tempo, prima che la valanga lo travolga.
Dapprima sarà per un amico che gli deve passare le ultime sul fantacalcio;
poi, un collega di lavoro con una soffiata su quel trasferimento al quale ambiva;
poi, la sorella del suo compagno di scuola in crisi sentimentale, et voilà, un uomo altrimenti serio trasformato in una lavandaia dai poteri dell’etere.
Quanto ci potrà mai volere, prima che le sue nottate a cliccare il tasto sinistro del mouse per spiaccicare zombie e alieni si trasformino in nottate a mitragliare la tastiera di conversazioni sincopate?
In capo a quattro o cinque mesi, dovreste essere in grado di poterlo sorprendere a sorridere da solo come un cretino davanti al monitor.
Di qui ad avvisarvi che dovete liberare l’armadio perché arriva la sua nuova fiamma, una francese ventenne (ma molto matura per la sua età) con la quale ha scoperto di avere una incredibile intesa intellettuale, potreste dover aspettare altri quattro o cinque mesi, ma il risultato è assicurato.
E potrebbe perfino arrivare a difendersi dicendovi qualcosa del tipo,
se tu mi avessi veramente amato, non avresti tollerato che io stessi tante ore in chat!
Alla fine, a questa scelta mi ci hai spinto tu!
E la cosa incredibile è che non saprà mai quanto ci ha indovinato.