Sfregare sale sulla piaga della lunghezza del pene. Manuale per farsi lasciare
1Maggio 14, 2011 di carlovanni
Manuale per farsi lasciare da un uomo.
53. Sfregare sale sulla piaga della lunghezza del pene. Manuale per farsi lasciare
Un altro semplice ed efficace metodo sulla stessa falsariga, magari da abbinarsi a quello appena descritto, può essere
– e ve lo raccomando caldamente – quello che insiste su di un punto per noi davvero dolente:
la lunghezza del pene.
Da “Porky’s” in avanti, quasi ogni uomo italiano passa la gran parte degli anni della propria infelice adolescenza a misurarsi compulsivamente l’appendice, sperando che di volta in volta, attraverso i numerosi esercizi ginnici ai quali la sottopone, questa possa svilupparsi al di là di quella specie di protuberanza carnosa ben diversa da quelle che si vedono nei film pornografici.
Cosa che non accadrà mai, naturalmente, nonostante si sprechino le promesse che ci vengono inviate via mail e che favoleggiano di allungatori svedesi, creme miracolose ed esercizi che stanno a metà tra la tortura cinese e lo yoga.
Quanto deve essere lungo, un pene, per essere lungo abbastanza?
Poco.
Dal punto di vista funzionale, bastano appena tre centimetri, per procurare alla partner un orgasmo clitorideo degno di nota;
poi, la vagina è profonda circa sedici centimetri, mentre la lunghezza media dei piselli italiani si aggira attorno ai dodici.
Fate un po’ voi.
Il fatto è che la Natura dispone le sue carte un po’ come gli pare, e con quello che c’è, bisogna farselo bastare.
Ma è anche vero che l’annosa frase “le dimensioni contano” nasconde una sacrosanta verità, soprattutto sotto il profilo psicologico.
E’ impossibile che un uomo non sia un po’ invidioso dell’attrezzo dell’amico meglio dotato, esibito durante le docce dopo la partitella;
è lì che si impara per la prima volta che il destino può essere anche ingiusto, e che parlando di “invidia del pene” Freud non si riferiva solo alle donne.
Anzi.
E per quanto riguarda voi?
Lo sappiamo benissimo, che tutte quelle frasette ad arte, “non importa l’arnese, ma come viene usato”, “l’importante è che ci sia un uomo dietro”, e via di questo passo, sono miseri tentativi per mascherare la semplice verità:
all’idea di una dotazione Magnum, il primo pensiero che vi fate, subito represso da millenni di condizionamenti (“non voglio passare per zoccola!!!”), è con ogni probabilità qualcosa tipo
“ah, però! Chissà che effetto farà mai?”.
E noi leggiamo facilmente questa spaventosa verità nelle vostre risatine, mossettine con le mani e rapidi rossori.
E’ un po’ il fascino ipnotico del serpente, come osservava Kipling ne “Il Libro della Jungla”, non c’è da farvene una colpa.
Intanto, con questa fissazione continuiamo a mandare avanti l’economia, nella illusoria speranza di poterci sentire in domani un po’ meno inadatti all’esistenza (sessuale, per lo meno: ma quale altra ha importanza, infine?);
e voi, invece, sapete così di avere un’altra arma dalla parte del…manico.
Di nuovo:
io penso che mettersi a ridere sguaiatamente indicando il pisello del vostro partner, possa non essere una mossa di raffinata eleganza.
Sempre per via del fatto che siete voi a dovervi far lasciare, come dicevamo all’inizio.
E allora, si comincia dal passo, delicatamente:
simulate un passeggero attacco di delusione alla vista della scarsa attrezzatura (che potrebbe essere anche normalissima;
vi ho già spiegato che soffriamo di nanismo comparativo, in questo settore), e poi, invece, pronunciate qualcuna delle solite frasette trite e ritrite che segnalavo poc’anzi.
Ma sempre con un tono in cui traspare un sospiro di rassegnazione.
In seguito, avrete cura di farvi vedere con righelli e metri da sarto in mano, riviste mediche e magari una pagina de “Il Guinness dei Primati” (sperando che lui sappia che non parla di una birra per le scimmie), e di presentargli amici vostri con mutande sapientemente imbottite con ovatta e carta igienica.
Fino alla capitolazione.
E se non dovesse funzionare, insomma, potete sempre ricorrere alla risata sguaiata e a paragoni con esche per il luccio;
perchè di piselli che fanno proprio ridere, diciamo la verità, ce n’è, in giro, e comunque, lui non andrà mai e poi mai a raccontare in giro il vero motivo per cui vi siete lasciati.
Preferirà raccontare che vi ha lasciate lui.
Bel post, indicativo direi!
Su Vongole & Merluzzi ci ci chiede invece se il “mito della psicoanalisi” può condurre all’individualismo!
Spero avrai modo e voglia di ricambiare la visita 😉
http://vongolemerluzzi.wordpress.com/2011/05/21/psicofornication/