Cominciare a fumare. O smettere. Manuale per farsi lasciare
Lascia un commentoMaggio 12, 2011 di carlovanni
Manuale per farsi lasciare da un uomo.
51. Cominciare a fumare. O smettere.
Quant’è, che le campagne d’informazione avvisano che, al di là di ogni ragionevole dubbio, fumare nuoce gravemente alla salute?
Almeno trent’anni.
Nonostante questo, e nonostante le sigarette ammazzino come il colera, impestino di puzza per ogni dove e costino un fracasso di soldi, i fumatori sono ancora numerosissimi.
E già da un po’ di tempo, una delle prime informazioni che ci preoccupiamo di investigare, quando cerchiamo l’altra metà della mela, è:
fuma?
Proprio per evitare di ficcarci in una situazione intollerabile.
Per chi non fuma, l’odore delle sigarette è tremendo:
lo si sente nei panni, nei capelli, nel caffelatte, nella biancheria intima, nelle federe.
Per non dire del bacio all’amato bene, per quante caramelle di menta si possano ciucciare.
Ecco:
supponendo che lui non abbia il vizio, è senz’altro una tattica geniale adottarlo immediatamente.
Sarà una mossa devastante, per molti motivi.
Innanzitutto;
come detto sopra, l’odore.
Voi vi assuefarete immediatamente;
la sofferenza, sarà solamente sua.
Non dovrebbe essere necessario dirlo, ma per massimizzare l’effetto, è opportuno fumare in tutti quei luoghi e in tutte le situazioni in cui risulti maggiormente invasivo.
In casa, certamente, ma questo è il minimo.
A tavola;
anche a colazione, tutti, del resto, conoscono il potere taumaturgico della sigaretta dopo il caffè, nessuno avrà il cuore di negarvela.
In bagno.
A letto, prima di dormire, appena alzati.
Poi c’è da dire che fumare è molto figo, si assume una gestualità che attirerà su di voi gli sguardi libidinosi di tutti i galletti del quartiere, specie se flirtate con la sigaretta come fosse un calippo.
Sì, insomma, avete capito.
E quindi, anche il fattore gelosia lavorerà per voi.
Poi, riconosciamolo:
la vostra, ormai, sarà una relazione impossibile.
Al ristorante, lui mangia il filetto, voi, a metà conversazione, fuori, sotto la neve.
Andate a ballare?
Si dovrà adattare a completare le figure da solo.
Al cinema?
Sarà più il tempo passato a raccontarvi quello che vi siete perse che quello passato a guardarlo, il film.
Per non dire del tempo sprecato a cercare spasmodicamente un distributore per le sigarette, delle figure barbine quando le avete finite, a scroccarle a chi capita.
Insomma:
ben presto, lui si renderà conto dell’amara realtà.
Deve trovarsi una non fumatrice, una alla quale il cascamorto di turno non potrà a buon diritto rispondere alla pericolosa domanda “Mi fai accendere?”.
Se vi state chiedendo cosa fare se vi siete incontrati nello stesso, identico vizio, arrivati a questo punto, devo dire di essere un poco deluso.
Ma come?
Ovviamente, all’improvviso scoprirete che il fumo fa male.
Malissimo.
E smetterete di colpo, diventando all’improvviso una fanatica dell’abolizionismo, una che tutte le volte che lui si accende, o anche solo guarda, una sigaretta, deve sentirsi come chi avveleni con il botulino la cisterna di un asilo nido.
La puzza sarà ovunque, le unghie, ingiallite, come i denti, i vestiti, praticamente da buttare, i capelli senza lucentezza;
e poi, chissà cosa c’è nei polmoni!
E giù statistiche, racconti dell’orrore, elenco di necrologi, foto scaricate da Internet, consigli di rivolgersi a qualche Associazione.
Per non dire di quello che costa, e ci saremmo potuti permettere una vacanza alle Maldive, e chi fuma avvelena anche te, e il rischio di infarto è peggio di quello di cancro, e che esempio dai (ai bambini; nella tua posizione; col tuo mestiere), e possibile che mi devi lasciare da sola al tavolo, eccetera.
Insomma:
una devastazione testicolare alla quale non c’è rimedio.
Questo, anche e soprattutto se aveva iniziato a fumare per amor vostro.
E se dovesse smettere di nuovo, gli potrete sempre dire:
ecco, vedi?
Sei una banderuola.
Non hai carattere.