Belgariad, che fortuna essere un nerd
Lascia un commentoMaggio 9, 2011 di carlovanni
Mi viene più naturale fare lo schizzinoso quando si tratta di avvenimenti pretesi superacculturati, o pubblicizzati a tamburo battente come imperdibili, che a proposito di divertimenti semmai più semplici, anche banali, però godibili, disimpegnati.
Valga per le compagnie di persone un po’ arruffate, come per la musica popolare, i fumetti da barbiere, e i romanzi storici, o thriller, o fantasy;
non c’è mica sempre bisogno di fare gli impegnati a tutti i costi, dopo un po’ stufa.
Mi sto rileggendo con grande diletto il ciclo di Eddings cosiddetto “Il Belgariad”, cinque libri fantasy che cominciano con “Il segno della Profezia”.
Datato. Semplice. Scorrevole. Persino scontato, in molti punti.
Dopo un po’, capisci lo schema narrativo e le tecniche che usa lo scrittore, e non riesci a non vederle, e ti infastidisce.
Però, nonostante tutto, ci sono ben pochi libri fantasy che riescono, a tutt’oggi, a tenere questo ritmo (l’idea di base forse proviene dal “Re in eterno”, di White, dal quale fu poi tratto “La spada nella roccia”) ed essere al contempo divertenti.
Che dire:
sono contento di essere un nerd.
Altrimenti, chissà cosa sarei costretto a fare, per distrarmi.