La notte in bianco del comune al verde
Lascia un commentoMaggio 8, 2011 di carlovanni
Leggo un po’ sorpreso che quest’anno, la Notte Bianca a Reggio non si farà.
Mi si spezza il cuore!
Non faccio in tempo a ragionarci, che leggo, un po’ sorpreso, che invece si farà.
E decidetevi, no?
Beh, insomma;
pare che i negozianti, che poi sono quelli che hanno tutto da guadagnare dalla presenza di gente in centro storico, abbiano deciso di mettere assieme le risorse e dare vita comunque alla spettacolare kermesse.
E mi chiedo:
e pensarci prima?
Al di là del fatto che anche al Comune, politicamente, questa cosa serve – e non poco,
ma non sarà per caso ora di smetterla, di affidarsi per la realizzazione di ogni cosa alla presenza e alla benedizione delle nostrane forze politiche, sempre più confuse, latitanti, in preda al panico per la mancanza di fondi?
Tanto, si sa già, ancora una volta, dove andranno i soldi:
nella Settimana della Fotografia Europea, che tutto è tranne che europea, per risalto e risonanza.
Non che la Notte Bianca fosse congegnata tanto meglio.
Una notte di claustrofobia per le vie del centro, e poi, se va bene, gli scampoli di REstate – sempre più inconprensibili, autoreferenziali, sboroni – e poi, più niente.
Decenni senza capire che le attività vanno fatte in piccolo, magari, ma con costanza, per avere un senso, per generare familiarità, richiamo, efficacia.
Ci volevano le Notti Rosa dello scorso anno per far capire a tutti che la gente ha ancora voglia di vivere la città, fosse solo per la mania degli aperitivi, o per guardare le vetrine e, di tanto in tanto, varcarne anche la soglia;
sempre meglio che vagare con gli occhi sgranati per incontrare solo feroci extracomunitari antropofagi,
dagli occhi altrettanto sgranati per la paura di incontrare feroci aperitivitavisti orfani di bar antropofagi e buffettofagi.
Se la città non vive, la responsabilità è di tutti.
Certo, più di alcuni che di altri.
Ad esempio, chi si sta svendendo via San Carlo e dintorni, andrebbe un attimo fatto rinsavire.
Così come pure chi fa pagare affitti vertiginosi per i negozi del centro, sempre più col fiato corto – gente che non riesce a capire che è meglio tirare 3000 euro al mese tutti i mesi, che 5000 per 10 mesi, e poi non trovare affittuari per un anno.
Ma tant’è;
siamo a Reggio Emilia.
Chissà che non ci siano timidi segnali di funzionamento mentale, quest’anno?