Rivelargli di essere la quinta colonna di una invasione aliena. Manuale per farsi lasciare
Lascia un commentoaprile 26, 2011 di carlovanni
Manuale per farsi lasciare da un uomo.
35. Rivelargli di essere la quinta colonna di una invasione aliena.
Ma certo:
facciamo tanto i fighi, quando si tratta di affettare apprezzamento verso l’esotico, ma poi la verità vera è che poi in breve ricadiamo tutti nello stesso barile, a sguazzare nelle stesse acque intorbidite.
Facciamo tanto i brillanti, ma poi, di fronte all’eventuialità di qualcosa di diverso da quello che abbiamo sempre visto fin dalla nascita, torniamo al vecchio imprinting:
mogli e buoi, dei paesi tuoi.
E già questo accostamento metaforico alle vacche, dovrebbe essere d’avviso, e risultare qualcosa di più che lievemente offensivo.
L’esotismo, lo strano, il diverso, ci piace un sacco:
ma a casa degli altri, casomai, va bene per la vacanzina di turismo sessuale –
e andiamo, chi ormai non può permettersela?,
o per sfoggiare la giovane circassa al bar con gli amici.
Mettercisi insieme?
Sposarla?
Non scherziamo.
Ma li vedete, no, gli italiani all’estero?
Cercano pateticamente spaghetti e lasagne, ogni particolare fuori dalla loro ristrettissima abitudine li manda in panico;
disertano i ristoranti cinesi e si rifugiano nei ristoranti “tipici”, nelle cui cucine lavorano solo stranieri (spesso, cinesi).
L’italiano medio è pavido e tradizionalista, segue strade già tracciate da altri.
Sulla base di questo, sono ragionevolmente sicuro di poter affermare che il dichiarargli, nella tenue luce azzurrina del televisore,
“Caro. Sono un’aliena.”,
ridurrebbe drasticamente il potenziale di stabilità della vostra coppia.
Al di là del fatto che, subito dopo il primo impatto
(scusa, ok, ma spostati da davanti al televisore)
e il secondo
(dai, ma che scherzi sono, e: spostati da davanti al televisore)
ci sarebbe anche il problema del non far chiamare la guardia medica, destinazione TSO;
comunque, il vostro vero punto di forza è che, in fondo, nessuno sa poi come sia fatto un alieno, dal vero.
Ci aspettiamo gli omini grigi e quelli verdi, ma magari, il vicino di casa che vi presta il limone e non vi chiede in cambio un rene, o il tizio che dal benzinaio vi fa segno di riempire il vostro serbatoio con la sua benzina, che il suo è già pieno, sono davvero di un altro pianeta.
“Ho sposato un’aliena”, “L’Uomo che cadde sulla Terra”, “Starman”, “Ultimatum alla Terra”, “K-Pax”, sono tutti ottimi esempi di come i marziani potrebbero andare in giro tra di noi senza problemi, perfettamente mimetizzati.
E anche ottimi esempi di come, quando cade la copertura, la situazione tende a farsi un po’ tesa.
Il cervello del maschio medio reagirà con un forsennato lavorìo di preoccupazione crescente, una escalation di problemi più o meno così:
a) è matta e va internata;
b) se è vero, invaderanno la Terra;
c) non mi cucinerà i tortelli;
d) come faccio a dirlo a mia madre?;
e) potrebbe avere la vagina dentata,
e passerà alle contromisure.
Con decisione.
Potrebbe anche solo prendere la porta di casa, e non farsi più vedere (assicuratevi che abbia con sé il telecomando, altrimenti tornerà per prenderlo);
come anche, appena pronunciate la frase “Klaatu Barada Nikto”, pam!
Giù un sanpietrino in fronte.
Insomma;
comunque, il vostro rapporto dovrebbe incrinarsi notevolmente.
Certo, le controindicazioni sono importanti, e vanno dalla vivisezione all’internamento in una struttura di contenimento obbligatorio;
vedete voi, se può valerne la pena.
A volte, pare di sì.
Categoria: Manuale 102, Manuali | Tag: acque intorbidite, cervello del maschio, circassa, dei paesi tuoi, esotico, fighi, Ho sposato un’aliena, imprinting, K-Pax, Klaatu Barada Nikto, lasagne, L’Uomo che cadde sulla Terra, mogli e buoi, primo impatto, ristoranti cinesi, spaghetti, Starman, telecomando, televisore, tradizionalista, TSO, turismo sessuale, Ultimatum alla Terra, vacche, vagina dentata