E il Governo andrebbe in sciolta
Lascia un commentoaprile 25, 2011 di carlovanni
Pardon, in scioglimento.
Non capisco per quale motivo sia circolata questa voce, che Napolitano possa sempre porre rimedio alla crisi istituzionale del Paese sciogliendo le Camere.
Leggo la Costituzione, e in pochi minuti – è scritta in un italiano abbastanza chiaro – trovo la risposta: non può.
Non può perchè prima di tutto si parla di fatti gravissimi per il Paese.
Anche se, obbiettivamente, a mio parere il rischio di totalitarismo è un fatto gravino.
E se un Governo già possiede il potere esecutivo, si è comprato quello legislativo a suon di fiducie e intrallazzi di ogni specie (inutile che ce la raccontiamo) e mira a possedere quello giudiziario, ecco, per me i fusibili costituzionali stanno saltando, e il problema c’è.
E’ evidentissimo, del resto, che Berlusconi tramite il solito sgherro anonimo del PdL mira a stravolgere il sistema di contrappesi della Repubblica: basta guardare l’ultima propostina di modifica dell’Art. 1 della Costituzione. Quirinale e Corte Costituzionale al momento stanno tra le palle. Via, allora!
Il problema è che un Presidente responsabile può usare solo con estrema oculatezza questo superpotere di scioglimento. E per di più, esso prevede anche la firma degli stessi che determinerebbero la crisi.
Insomma: se state pensando che oggi al Governo ci sia una manica di coglioni, dovete ricredervi. Sono molto abili, invece. Peccato non pensino a governare.
Molto più interessante, invece, è il punto, che nessuno cita – forse perchè la TV non l’ha mai nominato? – secondo il quale quando il Presidente si dimette anche il Governo viene sciolto. Praticamente, nello Judo sarebbe una proiezione di sacrificio.
Che costringerebbe alle elezioni. Ma con nessuna garanzia di un risultato piacevole, e oltretutto, nessuna garanzia che non verrebbe poi eletto un Presidente fantoccio, con l’aria che tira.
Insomma: Napolitano si conferma persona seria.