Niente da perdere, Lee Child – ma manco niente di che…
Lascia un commentoaprile 14, 2011 di carlovanni
Il testosterone ti gioca brutti scherzi.
Ogni tanto bisogna leggere roba gajarda, vedere film western, o mangiare carne al sangue, sennò dopo un po’ ti trasformi in un prolungamento della tua scrivania, e non è il massimo.
Una specie di appendice Ikea, ma più moscia.
Ero più o meno in questo stato d’animo la prima volta che ho preso a prestito un libro di Lee Child, e ogni tanto, nella stessa disposizione d’animo, ci ricasco.
Il fatto è che di volta in volta non riesco esattamente a ricordarmi cosa c’è che non mi piace, dei suoi libri.
Poi, dopo le prime due pagine, mi torna in mente: ma ormai vorrei sapere come va a finire (anche se poi lo so: Jack Reacher vince).
“Niente da perdere”. Uh-oh.
Devo dire la verità: ho letto cose scritte peggio, ma non è che c’è da fare i salti di gioia, eh.
Jack Reacher, l’alter ego di Child, è evidentemente una materializzazione del suo desiderio di riparare le frustrazioni: forte, intelligente, enigmatico, scopa almeno 3 volte per libro (di solito a tre quarti, verso pagine 280), mena tutti i cattivi e riparte a piedi verso il tramonto.
Peccato che sia inculento e infantile oltre ogni dire.
Tipico esempio di situazione e di dialogo.
Jack Reacher incontra un cattivo.
Cattivo – Vattene.
J.R. – Non mi va.
C. – E se ti dò le botte?
J.R. – Provaci.
C. – Non hai il diritto di stare qui.
J.R. – Sto qui finchè mi va. Gnè gnè gnè.
C. – Adesso vado a chiamare mio cuggino che è grande come una portaerei!
J.R. – E io chiamo mio papà che è grande come una bombatomica!
Chiaro, no?
Tutto così.
Circa la trama, invece, all’inizio del libro presente Reacher dice (terza persona singolare, passato remoto) che si sarebbe sempre pentito di non essersi fatto gli affari suoi e di essere entrato nella cittadina di Despair (Disperazione. La cittadina buona invece è Hope, Speranza. Sembra una roba scritta da un Master di D&D dodicenne).
E tu leggi, leggi, e ti chiedi: ma cos’è successo? Cosa mai sarà stato?
Risposta: NIENTE.
Casomai è la cittadina di Despair che dovrebbe sollevarsi e scappare, perchè tutta insieme, non gli fa nemmeno un graffio (dico sul serio).
E’ uscito in libreria il 1° aprile, forse è per questo? Cioè, è uno scherzo?
Io benedico per l’ennesima volta il sistema bibliotecario, che mi consente di leggere zozzerie senza incidere sull’economia familiare.