Manuale di disorganizzazione per cazzeggiatori
2marzo 17, 2011 di carlovanni
Questo è il titolo di un libro che dovrei, evidentemente, scrivere io, che faccio cento cose e forse potrei anche farne 101 (oddio, alla Newton mi citeranno?), se non fossi così casinaro.
Ma visto che in fondo sono pigro, e che non mi corre dietro nessuno, anche perfezionare i tempi per diventare più efficiente non di rado mi chiedo a che pro, insomma.
E allora, quando ho visto la bella copertina di “Manuale di organizzazione per gente disorganizzata”, mi sono detto: toh! Chissà che non mi fornisca qualche trucco utile per, non dico fare 103 cose alla volta, ma per poterne fare le stesse 100 di prima con meno fatica e risparmiando un sacco di tempo per cazzeggiare amabilmente!
E l’ho comprato.
E ho fatto male.
Ho dimenticato una delle mie regole di base: MAI fidarsi dei manuali scritti da un autore anglosassone, a meno che non si tratti di cose con molte figure che trattano di idraulica o di fare il nodo alle cravatte o simili.
Gli autori anglosassoni hanno il brutto vizio di girarci intorno per 8/10 delle pagine, parlando di sè, narrando gustosi aneddoti, spiegando del valore della fede nella vita di tutti noi, del fatto che almeno una volta hanno assistito a un miracolo o che sono stati a prendere un ape con un angelo (è successo anche a me, aveva due belle gambe, e circa il valore del suo Messaggio, ecco, ero un po’ distratto), per poi rifilarvi due o tre banalità che potevate trovare comodamente su Wikipedia, Youtube (anche più comodo) o nei vecchi Reader’s Digest.
Insomma: cercano di spacciarvi un sacco di fuffa per vendervi il libro.
Douglas qui passa un sacco di tempo a raccontare che lui, poveretto, è dislessico, e la sua vita è dura (con tutto il rispetto: ma a noi, che cazzo ce ne frega? Non potevi dirlo gratis?), e di quanto è bravo, e deve esserlo, visto che era CIO di Google, che non so cosa cazzo significa, ma comincio a pensare che sia un po’ come quando nelle aziende in cui lavoravo si materializzava il neo assunto che era bravo PERCHE’ veniva dalla Ferrari.
E io mi chiedevo: ma se eri bravo, non ti ci tenevano?
E poi: ma quanti cazzo di ingegneri c’erano, alla Ferrari?!?!
Insomma. Douglas va avanti per un bel po’ di pagine così.
E poi, attenzione! Ci fornisce i particolari del suo geniale metodo!
Che più o meno stanno così:
mettete le cose in ordine;
usate molti post-it;
mangiate sano;
riposate;
non eccedete con l’autoerotismo.
Ah, già, e poi passa a spiegarci quanto è bello Google, e quanto è geniale, e quanto è funzionale: ma io non è che organizzo la mi avita VERA con Google, Douglas, non so, distinguiamo tra documenti e vita fisica, o no?
Cioè, questo coglione mi dice che devo trovare un equilibrio tra vita e lavoro, ed evitare di esagerare!
MA GRAZIE AL CAZZO!
E per soli 19,50 Euro queste verità possono essere tue, da subito.
Anzi, se me lo togli dalle palle, con 15 Euro il libro te lo dò, è tenuto meglio che nuovo.
Il problema è che non essendo io diventato più organizzato di prima, non lo trovo più, in giro per casa. Non si distingue affatto dagli altri duemilaottocento.
Grande!!!! e io pensavo di comprarlo…se trovavo il portafoglio…disorganizzato come sono!!!!!
Tanto lo perdevo dopo 10 minuti dall’acquisto incasinato come sono!!!!
Dovrebbero mettere i feedback in calce ad ogni titolo!!!!
Ciao!!!!!!!!!
Io magari sono sempre un po’ velenoso, ma ti garantisco che a metà avrei voluto frullarlo dal balcone per il nervoso :)))))) I feedback: sì, la mia idea del blog è questa, con tutti i libri che leggo, magari a volte riuscirò ad essere utile 🙂