Il ritorno dei Corsari
4marzo 17, 2011 di carlovanni
I pirati non sono mai veramente passati di moda.
Semmai, ad essere passato di moda, è quella specie di sogno politico che era la Tortuga, un tentativo neanche malaccio di costruire un sistema di spartizione capitalistico e assieme sociale. Ovvio che doveva morire.
A noi rimane, di questo non molto; uno degli elenchi delle regole della Fratellanza della Costa, ad esempio.
La Fratellanza della Costa fu formata da un gruppo di pirati attorno al 1640. Queste regole venivano dette ‘Codice etico dei pirati’ e dovevano essere accettate da ogni membro della ciurma prima dell’imbarco.
1) Il capitano ha il pieno comando durante tutto il tempo del viaggio e in ogni momento ha la facoltà di condurre la nave. Chiunque disobbedisca verrà punito a meno che la maggioranza degli uomini a bordo non si pronunci in suo favore.
2) Se la nave del Capitano fa naufragio, la ciurma si impegna a rimanere fedele finchè egli non entri in possesso di un’altra nave. Se la nave naufragata appartiene a tutta la ciurma, la prima imbarcazione catturata diventa di proprietà del Capitano assieme ad una parte del bottino.
3) Il medico di bordo ha diritto a 200 corone per il mantenimento della sua attrezzatura e riceve una parte del bottino.
4) Gli altri ufficiali hanno diritto ciascuno ad una parte di bottino e se si distinguono in maniera particolare, ricevono un premio secondo il giudizio della ciurma.
5) Il bottino sottratto ad una nave catturata viene distribuito in parti uguali.
6) Il primo uomo che avvista una nave da catturare riceve 100 corone.
7) Chi perde un occhio, una mano o una gamba in servizio, riceve sei schiavi o 600 corone.
8) I viveri e le razioni vengono distribuiti in parti uguali
9) Chi porta a bordo una donna di nascosto viene punito con la morte.
10) Se un fratello ruba ad un altro, gli vengono tagliate le orecchie o il naso. Se ruba una seconda volta, viene abbandonato su un’isola con il moschetto, una pallottola e una bottiglia d’acqua.
11) Se c’è dubbio in una disputa tra fratelli, il verdetto viene stabilito secondo le regole dell’onore. Se un fratello è trovato colpevole, la prima volta è perdonato, ma se offende di nuovo, viene legato ad un cannone e riceve un colpo di frusta da ciascuno dei membri della ciurma. La stessa punizione viene data a chiunque tra i fratelli si ubriaca a bordo della nave, fino al punto di perdere i sensi.
12) Chiunque si addormenti durante un turno di guardia, la prima volta riceve un colpo di frusta da ogni fratello, la seconda viene decapitato.
13) Qualunque disertore è punito con la decapitazione.
14) Le dispute tra fratelli a bordo della nave, vengono risolte a terra con spada e pistola. Chi versa il primo sangue è il vincitore. Nessun fratello può ferire un altro mentre è a bordo.
Invece, la pratica di assaltare le navi mercantili per depredarle è più viva che mai, e ogni anno, specie in certe zone, raggiunge livelli spettacolari; ad esempio, mari cinesi, coste somale e malesi (ah, Mompracem!) sono praticamente infestate da razziatori che di romantico non hanno davvero nulla. E da più parti si levano voci che parlano anche di responsabilità di alcuni armatori: problemi assicurativi, metodi creativi per liberarsi da natanti indesiderati o da concorrenza scomoda, semplice pigrizia criminale, e così via.
Fatto sta che i Lloyd si sono rotti le palle.
E per onorare una lunga tradizione britannica alla guerra di corsa, fatto un po’ il calcolo di quello che costa la pirateria alle loro casse, stanno armando una flotta di 18 navi pronte a battere le rotte più infuocate per scortare i convogli.
Privati armati fino ai denti che difendono i propri interessi, laddove la funzione pubblica della protezione delle rotte, per mancanza di mezzi, o perchè azzoppata fin dall’inizio da giochi dietro le quinte (molto probabile), sta segnando il passo.
Le cose belle, non passano mai veramente di moda.
Dillo che l’hai scritto pensando a me!
può essere XD
je t’adore!
😉