The Unwritten, un-traducted
Lascia un commentomarzo 12, 2011 di carlovanni
Per gli orfani di molte serie eccellenti Vertigo, che si sono ormai tristemente concluse (100 Bullets, le ristampe di Preacher e di Sandman, ad esempio), la serie “The Unwritten” rappresenterà forse una delle poche boccate d’aria editoriale nel periodo.
L’autore infatti è quello stesso Mike Carey che, preso un personaggio secondario nella trama di “Sandman”, lo trasformò nella bellissima serie “Lucifer”, geniale per ricchezza di rimandi culturali ed originalità.
“The Unwritten” è partito forse un po’ più lento; l’idea di base è quella di fare il verso ad Harry Potter per prendere il largo verso riferimenti letterari di tutti i generi (in effetti, l’intera storia è metastoria, come vedrete), e in generale penso si tratterà di un viaggio attraverso le storie, alla lettera.
Mentre il primo numero chiariva subito il punto, e cioè, Carey è sempre tra i massimi calibri del narrato, che si tratti di fumetto oppure no, questo secondo numero lascia un po’ a desiderare qua e là: la trama è un po’ deboluccia, ci si prende molto molto tempo per gli sviluppi e, soprattutto, ma non è colpa degli autori di sicuro, la traduzione qua e là è stata fatta dall’inglese ad un italiano poco comprensibile. Oppure, la revisione è stata fatta coi piedi.
Speriamo in una risalita in quota nei prossimi numeri.