Elvis è vivo, e lotta in mezzo a noi.
Lascia un commentomarzo 9, 2011 di carlovanni
Il Re mi lancia un’occhiata quasi sprezzante dall’espositore dell’edicola di Piazzale Fiume, lui accaldato e sgocciolante, microfono in mano, io a passo di marcia da bersagliere – vietato rallentare, faccio la fine degli alpini in Russia, mi addormento e il gelo mi si porta via in un attimo.
Altrimenti, correre così per timbrare il cartellino, sarebbe immorale.
Faccio istintivamente la conta di quelli che ufficialmente sono morti, ma in realtà hanno fatto una plastica ed invecchiano sereni in un dorato esilio in Bretagna, o in Costarica, o a Codemondo, che è magari brullo, però così vero…
Elvis, ok;
poi, sicuramente, Jim Morrison, che per anni è stato nella bottega del mio barbiere a fare da garzone, e nessuno lo riconosceva;
poi, certamente Moana, che ha ottenuto una cattedra in Val Pusteria e se la tiene stretta, coi tempi che corrono, pena dover tornare a chiudere i libri ed aprire le gambe;
Kurt Cobain, che si tiene nascosto, sennò la sua vedova lo fa secco davvero (di nuovo) per l’eredità;
Marylin, le è bastato smettere di ossigenarsi e truccarsi, che, puff! Svanita,
James Dean, non era lui nella Porsche, ma il suo meccanico (ci penso io, c’è un rumore ma la mettiamo a posto in un attimo!), e tanti, tanti altri.
Le star tornano sempre: sono come la caponata, si ripropongono di continuo. Sono i veri zombie: non muoiono mai del tutto.
Questo eterno bisogno di sapere che gli idoli sono davvero concretamente in mezzo a noi, non ci abbandonano, è indicativo della specie umana, mi pare.
Un poveraccio può sparire in un fosso e nessuno se ne accorge, ma la Star piuttosto la si imbalsama. Deve rimanere LI’.
Non ci resta che leggere 