Jasper Jones, cacchi tuoi!
Lascia un commentomarzo 7, 2011 di carlovanni
Ho letto alcune recensioni davvero feroci di questo romanzo, ma tutto sommato, non ci ho trovato nulla che giustificasse una tale acredine.
Vero; Craig Silvey poteva forse fare qualcosa di più, specialmente nei dialoghi ci sarebbe da fare meglio. Però, è inutile che ce la tiriamo: non è che nasce un Mark Twain al giorno.
E anche quello con “The Body”, di Stephen King, da noi arrivato nella raccolta “Stagioni diverse” (poi, al cinema, con “Stand By Me”), è un paragone cattivo, perchè questa raccolta era forse il vero canto del cigno dello Strabicone, tre racconti eccellenti su quattro (del quarto, non ne parleremo).
Resta il fatto che Silvey riesce a costruire una storia più che decorosa attorno ad un caso che, in realtà, non c’è, perchè quello che è successo più o meno lo capiamo subito; ma sono gli avvenimenti sullo sfondo, quelli forse davvero importanti.
Non l’omicidio, quindi, ma il senso della maturazione, il rapporto tra i genitori, l’amicizia, l’amore che si va sperimentando, cose di questo tipo.
E’ anche vero che i personaggi sono un po’ stereotipati e danno una sensazione di già visto, e che le aspettative create dallo scrittore sono destinate a finire poi con una sorta di brezza da calura estiva; però, ripeto, più che decoroso.
E in molti punti, anche istruttivo.