La nave ha scapolato ogni tempesta
Lascia un commentofebbraio 27, 2011 di carlovanni
Ok, prima o poi, ci dovevamo ben arrivare.
Patrick O’Brian ha scritto la bellezza di 20 libri, e non sono mica bruscolini; ma se devo dire che mi sono accorto di quanto tempo è passato da quando ho avuto per le mani, del tutto casualmente, “Primo Comando”, non riesco proprio a farmene una proporzione certa.
Il fatto è che le avventure di Aubrey e Maturin ti entrano sottopelle subdole, come certi parassiti africani: i dialoghi serrati, l’umorismo sottile, il realismo di certi combattimenti, il colore delle descrizioni dei costumi, della società, delle idee dell’epoca…O’Brien infondeva letteralmente vita alle pagine che scriveva – mari di inchiostro, sia chiaro, l’impresa a un lettore non compulsivo potrebbe apparire disperata.
Però.
Lo sapevo, che per quanto tanti, 20 libri non sarebbero durati per sempre. Ma quando arriva, non te lo aspetti.
Già il titolo del libro non lascia spazio a dubbi: “L’ultimo viaggio di Jack Aubrey” sa proprio di iattura. E infatti, il libro si chiude a pagina 66: “Oh, suvvia, Milord” protestò Stephen, ciò che dite sembra
e basta.